FRANCESCO GIARDINA E IL RISORGIMENTO: SUL PATRIOTA E DEPUTATO MODICANO PRESENTATO UN ROMANZO DI CESARE LOREFICE AL CAFFE’ LETTERARIO QUASIMODO

La figura di Francesco Giardina, personaggio illustre di Modica, patriota del Risorgimento e deputato, ha riecheggiato lo scorso sabato nel corso dell’appuntamento culturale del Caffè Letterario Quasimodo, grazie al romanzo storico di un altro modicano, Cesare Lorefice, che dal 1974 vive ad Adria in provincia di Rovigo, dove esercita la professione di medico otorinolaringoiatra.
Il suo romanzo, “l’oro e l’alloro”- la mitica epopea di Francesco Giardina”, ha appassionato il pubblico presente, facendo conoscere, attraverso riferimenti storici e creatività letteraria, la storia d’amore di Giardina con la marchesa Domenica Tedeschi, donna ricca e di forte avvenenza fisica che si era sposata col marchese Giorgio Polara. La storia si incastona nella cornice del Risorgimento, la cui lettura dei principali avvenimenti è stata fatta da Giancarlo Poidomani, docente di storia dell’Università di Catania, il quale ha delineato i processi storici risorgimentali nei quali Giardina mostrò di inserirsi con arguzia e capacità, forza e convinzione, mostrandosi un uomo avventuroso e , come ha affermato Giovanni Di Rosa nel suo intervento, un giacobino, un mazziniano, un azionista nelle idee politiche, un sovversivo nella vita sentimentale, la testa calda e anche pensante della lotta antiborbonica nel circondario di Modica.
Alle note musicali di Ruben Micieli, che ha incantato il pubblico con l’esecuzione di musiche di Chopin, e alle accattivanti letture di Enzo Ruta, direttore della Compagnia teatrale “Controscena”, hanno fatto eco le parole del Presidente del Caffè Quasimodo Domenico Pisana: “abbiamo pensato di dedicare una serata al libro di Cesare Lorefice perché dà la possibilità alla nostra città di ricordare un personaggio epico che ha fatto rivivere uno dei momenti più entusiasmanti della storia del nostro Risorgimento e perché ci mette a contatto con una narrazione ove l’intreccio di vicende storiche, figure di donne e di uomini realmente esistiti, sentimenti e passioni, nonché di atti di ardimento e momenti di vita quotidiana, sociale, politica e culturale nel territorio dell’ex Contea di Modica contribuisce a delineare un percorso di evocazione storica ricco ed avvincente”.
“Ritorno a Modica con emozione e piacere – ha concluso Lorefice – e ringrazio il Caffè Quasimodo per avermi dato la possibilità di respirare le mie origini e di incontrare amici e conoscenti. Confesso che l’unico, esclusivo desiderio che mi ha mosso a scrivere questo libro è stato quello di narrare gli avvenimenti di Mimma Tedeschi, creatura bellissima di sogno, e tanto sfortunata, della quale mi sono innamorato leggendo le imprese di Francesco Giardina a cui Modica, la Sicilia, e l’Italia, devono tanto”.

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