Precisazioni dell’Asp Ragusa sui presunti sperperi denunciati dall’On. Incardona.

Nella conferenza stampa che ha tenuto lunedì scorso, l’on. Carmelo Incardona aveva chiamato in causa gli sperperi dell’Asp Ragusa, riferendosi in particolare ai progetti obiettivo e alle consulenze, a fronte dei tagli che la riforma ha imposto.
“Probabilmente ciò che gli fa più difetto è la tempestività – reagisce l’Asp – qualcuno dovrebbe consigliarlo di badare alla tempistica, visto che ognuna delle cose che ha dichiarato è stata già oggetto di articoli, comunicati, smentite e quant’altro(il riferimento è all’inchiesta pubblicata da questo blog giorni fa per la quale l’azienda ha giustificato per metà, ndr). Sembra che non avendo novità particolari da raccontare, abbia ripiegato su ovvietà”.
Per l’Asp ricorrere alla richiesta di dimissioni, peraltro, “è un gioco sempre più diffuso nei salotti e nelle piazze della politica, almeno di quella politica che non discute ma arringa”. “Duole ripetere – è ribadito – quanto già detto in altre sedi e momenti:
– i progetti obiettivo insistono su un fondo, quello del risultato e della produttività, previsto contrattualmente e non stornabile per spese strutturali; sono stati sottoposti al giudizio dei sindacati; coinvolgono dipendenti dell’Azienda e non operatori esterni o precari; garantiscono importanti azioni di prevenzione in diversi ambiti, dal veterinario (brucellosi, tubercolosi bovina, randagismo) all’oncologico (screening mammografico, del colon-retto, del collo uterino). Non si vede come si possa parlare di “clientelismo”!
– le consulenze, sulle quali siamo intervenuti ampiamente poco più di una settimana fa, sono relative a servizi richiesti dalla Regione, che ricadono in ambiti socio-sanitari di fondamentale importanza e che vengono finanziati con fondi ad hoc che non gravano in alcun modo sul bilancio dell’Azienda. Ancora una volta, non si vede come si possa parlare di “clientelismo”!
Entrambe le voci suddette non sono logicamente né di fatto in contraddizione con i tagli della riforma, citati dall’on. Incardona, che riguardano invece la riorganizzazione della rete assistenziale e una diversa gestione delle risorse. Il concetto di “progetto”, strumento di autonomia e di creatività nella gestione dei problemi sanitari, è forse una nozione non compresa e certo mal digerita da alcuni politici – come l’on. Incardona – che vorrebbero un’Azienda Sanitaria totalmente asservita alle loro scelte e indicazioni”.

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