“La proposta di sopprimere la stazione ferroviaria di Ragusa non è certamente unica. Facendo una ricerca sulla rivista della Provincia, ho potuto appurare che, già nel 2001, c’era chi se ne era occupato in maniera progettuale”. E’ il consigliere provinciale Enzo Pelligra che torna a battere su quello che sembra essere ormai diventato un tasto inesorabile, soprattutto dopo il continuo disimpegno delle ferrovie italiane nei confronti non solo della tratta dell’area iblea ma anche di quella siciliana. “Se è vero che l’ad di Trenitalia, Moretti, ha annunciato – aggiunge Pelligra – che, per problemi di costi, si dovrà rinunciare alle corse regionali, mi chiedo, a maggior ragione adesso, quale sarà il futuro di binari e traversine nella nostra città e nel nostro territorio provinciale. L’articolo che ho recuperato, risalente a dieci anni fa, parla, futuristicamente, della realizzazione di un progetto di un centro servizi nell’attuale parco ferroviario del capoluogo. In particolare, si fa riferimento alla tesi di laurea in architettura svolta dal ragusano Mario Castello all’Università di Palermo. Nell’articolo si legge che negli ultimi decenni, l’uso dei treni è andato via via diminuendo fino al punto da fare ipotizzare ai progettisti dell’ultimo Prg la dismissione della ferrovia e della sua trasformazione in metropolitana di superficie. In questo modo si renderebbe libera una vasta area della città in posizione baricentrica con potenzialità da riprogettare. La nuova destinazione dell’area puntava già allora a risolvere problemi di viabilità e parcheggio con progettualità che proponevano soluzioni in termini di spazi aperti, con due piazze e un grande parco; di costruito, con una serie di volumi architettonici atti a contenere tutte le funzioni necessarie e di viabilità, con l’apertura di due nuove strade che assicuravano i collegamenti e la fruizione di tutto il centro”.
Enzo Pelligra sostiene, dunque, che di smantellare l’attuale stazione ferroviaria esistente si parla già da un decennio e che l’idea, in questa fase, è più che mai attuale. “Nessuno dovrebbe scandalizzarsi – aggiunge il consigliere provinciale – se si pensa di liberare la città di una realtà che, al momento, non serve a nulla. Potenziarla? E con quali mezzi? Con quali risorse economiche? Dobbiamo compiere, tutti, uno sforzo di realismo. Pensare che oggi alle ferrovie non interessa alcunché della realtà iblea. E quindi per questo dico che Ragusa ha tutto il diritto di progettare la soppressione o, in subordine, la rimodulazione della stazione ferroviaria. L’obiettivo, per quanto ci riguarda, è quello di dare vita ad un grande parco urbano. Ma altre proposte possono diventare oggetto di discussione e di confronto purchè esse siano sempre tese a consegnare ai cittadini ragusani una città più vivibile”.
SOPPRIMERE LA STAZIONE FERROVIARIA DI RAGUSA, SE NE PARLAVA GIA’ DIECI ANNI FA; PELLIGRA: “IDEA NON CERTO UNICA MA QUESTO E’ IL MOMENTO PER RILANCIARLA IN VIA DEFINITIVA”
- Novembre 18, 2011
- 1:08 pm
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