CISL RAGUSA, IL RISCATTO INFRASTRUTTURALE DELL’AREA IBLEA SEMBRA ALLONTANARSI PIUTTOSTO CHE AVVICINARSI IL SEGRETARIO ROMEO: “IL TAVOLO DI CONCERTAZIONE DELLA PROVINCIA DI RAGUSA VIGILI CON ATTENZIONE”

L’aumento delle ore di utilizzo della Cassa integrazione da parte delle aziende, la drastica riduzione della produzione industriale, la mancanza di chiare prospettive per il futuro. Sono tutti indici di una crisi niente affatto congiunturale bensì strutturale. Anche in provincia di Ragusa dove questo quadro desolante è aggravato dalla mancanza atavica di infrastrutture moderne e funzionali. E’ il senso della riflessione avanzata dal segretario dell’Ust Cisl Ragusa, Enzo Romeo, secondo cui, in questa fase, ora più che mai, occorre percorrere la strada delle riforme. “Riforme – dice il segretario provinciale – che attendiamo con trepidazione, a cominciare dalla previdenza, per non dimenticare la riduzione dei costi della politica, le liberalizzazioni e tutti quegli altri aspetti che possono assicurare un radicale mutamento dello status quo, lo stesso che ci ha portati all’inevitabile declino oltre ad un concreto rischio default”.
Aggiunge Romeo: “Se queste valutazioni hanno un senso per il nostro Paese, a maggior ragione per la provincia di Ragusa tutti i meccanismi virtuosi di cui abbiamo parlato finora, a cominciare dagli accordi territoriali, non potranno trovare piena e concreta attuazione se non saranno inseriti in una adeguata cornice infrastrutturale. Infrastrutture che, non appena avviate (parlo della Ragusa-Catania, dell’autostrada Siracusa-Ragusa-Gela, del potenziamento del porto di Pozzallo oltre che dell’aeroporto di Comiso), potranno contribuire alla ricchezza generale del territorio perché soltanto per la loro realizzazione si metteranno in circolo milioni di euro che, con l’apertura di svariati cantieri, saranno destinati a garantire lavoro a tutto il territorio. Ecco perché, come Cisl, affermiamo che iniziative come quella programmata per il mese di dicembre in seno al tavolo dello sviluppo istituito dalla Camera di Commercio abbiano un senso soltanto se saranno riempite di contenuti specifici. Non solo la manifestazione in se stessa, quindi, bensì una serie di richieste da inoltrare agli organismi competenti per sottolineare e per rafforzare le peculiarità di quest’area, la nostra, a Sud del Paese, strategica per il suo posizionamento in vista della piena attuazione del corridoio 1 Helsinki-Malta”.
Per Romeo, proprio in questa fase è necessario vigilare con maggiore costanza e incisività rispetto al passato. “Ci sono finanziamenti che rischiano di non essere assegnati, sebbene siano attesi da tempo – prosegue – altre risorse economiche che, seppure al vaglio della Corte dei conti dopo le delibere Cipe, rischiano di risultare insufficienti, per non fare menzione del bilancio della Regione bocciato dalla Corte dei Conti. Sembra quasi che la meta, piuttosto che avvicinarsi, si allontani. La programmazione e la realizzazione delle infrastrutture, considerate le incertezze della situazione politica e finanziaria, deve poter contare su step di certa affidabilità. E il tavolo di concertazione tra tutti i soggetti datoriali e sindacali, allargato perché no al terzo settore, deve convergere, secondo noi, sulla necessità di evidenziare a tutti i livelli e in ogni occasione il momento potenzialmente di notevole interesse che l’area iblea potrà vivere per arrivare a tagliare il traguardo tanto atteso sul fronte del riscatto infrastrutturale”.

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