Ragusa, consorzio “La Città solidale”: “Dal nuovo governo Monti segnali positivi per la cooperazione sociale”

Il ventennale della legge 381 del 1991 coincide di fatto con i 15 anni d vita del Consorzio “La Città solidale” di Ragusa. Da un lato una normativa che si è rivelata indispensabile per la organizzazione del mondo delle cooperative sociali, dall’altro, una realtà che a Ragusa opera per migliorare i servizi offerti dalle oltre 20 cooperative associate. La ricorrenza è, però, occasione per una riflessione ad ampio raggio. “La cooperazione in Italia ed anche in questa provincia – spiega Aurelio Guccione, presidente del consorzio La Città solidale – rappresenta la parte sana dell’economia. Un ruolo fondamentale che anche il neo ministro Mario Monti ha sottolineato in più interventi appellandosi all’economia reale che si misuri con la produzione come antidoto contro la crisi. In tal senso le nostre cooperative del Consorzio rappresentano un esempio di virtù e di servizio. Passiamo dall’assistenza ai disabili ed agli anziani, all’inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati”.
Per il presidente Guccione è del tutto condivisibile la linea del nuovo Governo. “E’ giusto che si torni a parlare – conferma – di lavoro a tempo indeterminato. Finora abbiamo sentito infiniti discorsi sulla flessibilità che, purtroppo, si è trasformata solo in precariato. La mobilità è un principio che oggi deve essere preso in considerazione, ma occorre farlo in un mercato del lavoro che dia garanzie di continuità. Oggi, a mio avviso, la cooperazione assolve al suo ruolo di mutualità e di creazione di lavoro certo per i suoi soci. Se non lo fa è bene che inizi a farlo al più presto”.
La legge 381 ha venti anni. Tanti per una normativa di così ampia portata. “Alcune cose devono essere cambiate – conferma Guccione – ma soprattutto deve cambiare il modo che ha una certa politica di intendere i servizi sociali. Un settore così delicato non può in nessun caso diventare strumento di clientelismo di basso livello. Abbiamo assistito troppo spesso al proliferare di borse lavoro intese come surrogato dei sussidi. Non è più possibile seguire questa strada. Dobbiamo essere tutti più virtuosi per radicare nel territorio quelle esperienze sane e propedeutiche alla nascita ed alla crescita di una economia civile e del benessere comune. Le cooperative, in tal senso, non possono dipendere solo dall’Ente pubblico ma devono imparare a ragionare in termini imprenditoriali allargando la propria base sociale ed essere più credibili anche in termini economici. Dobbiamo pensare al lavoro reale e non cedere alle lusinghe della speculazione e dell’opportunismo politico”.
Anche di questo si dibatterà il 2 e 3 dicembre prossimi nel corso del Seminario sull’economia sociale e sul ruolo della cooperazione nei processi di sviluppo avrà come tema: “Ruolo dell’economia sociale nei processi occupazionali e di sviluppo sostenibile”. L’iniziativa è organizzata con il Centro Europe Direct del Comune di Ragusa e con il coinvolgimento diretto del Coordinamento delle Politiche Comunitarie del Comune di Ragusa. Oltre al Comune di Ragusa hanno aderito la Provincia Regionale di Ragusa, la Diocesi di Ragusa, la Camera di Commercio, Confcooperative, il Consorzio Nazionale di cooperative sociali Gino Mattarelli e dell’Agenzia di Lavoro Sociale Mestieri.

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