Il fallimento del Kastalia(Ragusa). In appello tutti assolti dall’accusa di bancarotta

A distanza di oltre cinque anni la prima sezione della Corte d’Appello di Catania (presidente Sant’Angelo) ha riformato la sentenza emessa nel luglio del 2006 dal Tribunale collegiale ibleo per il fallimento di varie ditte collegate al villaggio turistico Kastalia. Due degli imputati sono stati assolti da tutti i capi di imputazione per non avere commesso il fatto. Si tratta di Salvatore Linguanti, condannato in primo grado a 4 anni di reclusione e di Guido Schembari, condannato a 3 anni. Per gli altri tre imputati, ovvero Gaetano Capodicasa, condannato a 5 anni ed i fratelli Giacomo e Tommaso Capodicasa, condannati in primo grado a 4 anni, la Corte d’Appello ha disposto l’assoluzione per numerosi capi di imputazione e ne ha riqualificato due, per cessione di credito, in bancarotta fraudolenta non aggravata, dichiarando il reato prescritto. Con queste sentenza cadono anche i risarcimenti alle parti civili. Il Tribunale ibleo aveva condannato i tre Capodicasa al risarcimento del danno e delle spese in favore della parte civile, costituita Golf Kastalia, pari a 413 mila euro oltre interessi e rivalutazione. Gaetano, Tommaso e Giacomo Capodicasa dovevano risarcire anche la parte civile Hotel Kastalia. Gaetano Capodicasa doveva ripagare anche il danno cagionato alla Stai srl (la ditta che aveva l’incarico di vendere gli appartamenti) per un importo pari a circa 2 milioni e 400 mila euro. Gli imputati in 1° grado erano stati anche condannati al risarcimento dei danni in favore della Cei di Giummarra e fratelli Occhipinti snc (la ditta edile che ha realizzato Kastalia) per i danni patrimoniali. Il Tribunale, a garanzia del pagamento degli stessi, aveva disposto il sequestro conservativo dei beni dei Capodicasa e di Linguanti.

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