Sono stazionarie le condizioni del panettiere di 30 anni, C.M, ricoverato in prognosi riservata all’Ospedale Maggiore di Modica dopo avere ingerito del liquido diserbante, ritenendo fosse acqua. Il giovane, nato a Modica ma residente a Rosolini, è in Rianimazione, intubato e sottoposto a somministrazioni continue dell’antidoto, concordato dai medici modicani con gli specialisti del Centro Anti Veleni di Milano cui in questi casi, per legge, si deve sempre fare riferimento. I sanitari puntualizzano che i risultati non sono di breve scadenza. Sarà un recupero lungo in quanto il veleno ingerito agisce sui muscoli e distrugge gli enzimi. Con l’antidoto gli enzimi, ovvero le sostanze proteiche bioregolatrici grazie a cui le reazioni chimiche nell’organismo avvengono ad una velocità tale da consentire la vita, dovrebbero essere recuperati, ma ci vuole tempo e pazienza. La polizia, intanto, prosegue le indagini per fare luce sulla viced e per capire chi aveva lasciato incustodita nel furgoncino la bottiglietta che, anziché la naturale acqua potabile, conteneva, invece, il liquido diserbante. L’episodio risale a lunedì mattina, quando il giovane si apprestava ad iniziare il solito giro di consegne col mezzo da lavoro. Aveva sete e allora si era accorto della presenza della bottiglietta. Pensando fosse acqua aveva bevuto. Poi i primi disturbi respiratori e il cambio di programma per recarsi dalla madre che, compresa la gravità della situazione lo aveva accompagnato da Rosolini fino al nosocomio di Modica dove, dopo i primi momenti il giovane si era assopito, cadendo in uno stato comatoso.
Modica, sono stazionarie le condizioni del panettiere che ha inferito diserbante
- Novembre 23, 2011
- 7:46 am
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