Oggi come oggi non interessa sapere chi è il padre dei debiti delle casse comunali, non interessa a nessuno parlare di male amministrazione e debiti pregressi dei sindaci del passato.
Di tutto questo Alfano ne era consapevole ancor prima di essere eletto sindaco, anzi proprio su queste tematiche si proponeva quale alternativa ai governi di città a dir suo scellerati.
Purtroppo dalla sua ascesa a Palazzo di Città non abbiamo riscontrato nessun provvedimento utile al risanamento del debito, nessuna misura amministrativa utile alla crescita dei servizi, nessuna crescita nel settore edile, nel settore commerciale nella gestione dei servizi ai cittadini, dai pubblici uffici alla pulizia della città con la fallita raccolta differenziata.
L’economia comisana è al collasso, dichiarano dall’MPA cittadino, una situazione davvero disastrosa che investe le famiglie più deboli, ma non solo, anche il resto del tessuto sociale medio.
Non è certo questo il momento di ricercare le responsabilità, non assunte, tra opposizione e maggioranza, bisogna a parer nostro discutere per le priorità, mettendo in atto nell’immediato delle misure per evitare il dissesto finanziario, con consequenziale perdita di posti per i dipendenti, la chiusura di altre aziende ed imprese edili che gravitano attorno all’indotto comunale.
La nostra città è in ginocchio, cerchiamo di fare in modo che la politica non la affondi ancor di più.
Nell’interesse collettivo, dall’MPA viene ribadito quante più volte detto, dal febbraio 2010 ad oggi, che è arrivata l’ora che il sindaco Alfano si dimetta
MPA: Mentre il sindaco cerca di giustificare le sue promesse, Comiso affonda
- Novembre 26, 2011
- 12:11 pm
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