La soppressione del Tribunale di Modica. Rando: “Invertiamo la logistica”

Alcuni “autorevoli” personaggi che tifano per la soppressione del Tribunale di Modica da accorpare a quello di Ragusa, città della sicura defunta provincia regionale di Ragusa, sostengono che tutto ciò comporterebbe una gestione a costo zero e che la gestione della giustizia sarebbe più efficiente e rispondente alla esigenza dei cittadini.
“Tali argomentazioni così come quella secondo cui la difesa del Tribunale di Modica troverebbe motivazione solo in una ragione di campanile, non possono essere condivise e sono contestabili – dice Salvatore Rando, del Comitato Via Loreto -. Basta vedere che il sindaco di Ragusa ha chiesto il rimborso delle spese di gestione del Tribunale di Ragusa al ministro della Giustizia, per un importo di circa 1.700.000i euro. Per cui un costo c’è, e che costo! e in aggiunta a detto costo sono da considerare gli altri costi che inevitabilmente l’accorpamento comporterebbe”.
Per rando è indiscutibile la necessità di acquisire la disponibilità di altri stabili con i conseguenti costi a carico dei soliti sfigati cittadini che, inoltre, avrebbero ulteriori disagi logistici e ulteriori ritardi nella richiesta risposta di Giustizia: la riorganizzazione degli Uffici Giudiziari comporterebbe inevitabilmente il blocco dell’attività giudiziaria per qualche anno.
“La giustizia in Italia – aggiunge – che è già fortemente costosa per il cittadino, è ormai consolidato che non funzioni e non certamente per colpa dei Tribunali cosiddetti minori, bensì per l’ incapacità dello Stato che non ha mai provveduto ad impinguare gli organici dei Magistrati e degli Uffici amministrativi, che, sommersi da tanti processi, non riescono a dare le giuste risposte ai cittadini in tempi ragionevoli.
Il Tribunale di Modica è stato inaugurato nel 2002, è costato ai contribuenti circa 20 miliardi di vecchie lire ed è una struttura moderna, accogliente ed ampia tanto da potere ampliare la circoscrizione oppure di accogliere gli uffici del Tribunale di Ragusa: vogliamo migliorare il servizio Giustizia in Provincia di Ragusa? accorpiamo il Tribunale di Ragusa con quello di Modica magari sotto la denominazione “Tribunale unificato di Modica e Ragusa”, trasferiamo a Modica la Direzione Gestionale e distribuiamo i servizi tra Ragusa e Modica rendendo così più razionale ed efficiente lo svolgimento dell’attività giudiziaria nell’interesse primario dei cittadini utenti sempre più dimenticati quando si parla del servizio Giustizia e senza costi aggiuntivi.
Il Tribunale di Modica è di proprietà dello Stato che lo ha finanziato.
La programmata soppressione delle province regionali inutili offre una opportunità storica, questa SI’, quella della collaborazione e delle scelte condivise in maniera responsabile.
La politica politicante anziché lavorare sotto traccia per affossare il Tribunale di Modica con iniziative che il Presidente del consiglio provinciale sta portando avanti (incontrandosi con il presidente del tribunale di Ragusa per concordare iniziative in danno di Modica), farebbe cosa più giusta a fare votare l’ordine del giorno che è stato proposto per evitare la soppressione del Tribunale di Modica e così verificare chi sono i favorevoli e i contrari e con quali motivazioni.
I partiti se ancora esistono dove sono? Che dicono? I cittadini lo hanno capito e si sono stancati e stufati di essere presi in giro.
Mi appello a tutti i cittadini del comprensorio per invitarli a lottare contro i programmati atti di depauperamento delle strutture del comprensorio di Modica con la chiusura dell’Agenzia delle Entrate, del Carcere di Modica, dell’Archivio Storico e con il ridimensionamento delle forze dell’ ordine: tutti atti che daranno un duro colpo all’economia comprensoriale già in forte depressione.
Gli avvocati, i commercialisti, i consulenti del lavoro, gli architetti, gli ingegneri, i medici, le associazioni imprenditoriali e commerciali, le piccole e medie imprese, le OO.SS., i cittadini tutti hanno il dovere di mobilitarsi perché la città di Modica ed il suo comprensorio difendano le strutture produttive e dei servizi
I giovani, che sono la classe dirigente del futuro, assieme a noi, si mobilitino per il loro territorio sempre più umiliato ed offeso e si facciano parte attiva per l’organizzazione di una manifestazione popolare di protesta e di proposte”

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