Modica, quasi 10 anni di condanne per tre imprenditori accusati di bancarotta

Non è stato tenero il Collegio Penale del Tribunale di Modica che ha comminato quasi dieci anni di reclusione a tre imprenditori modicani, accusati di bancarotta fraudolenta. I magistrati, infatti, hanno inflitto quattro anni e sette mesi di reclusione a Michele G., 51 anni, difeso dall’avvocato Giuseppe Rizza, e due anni e sei mesi ciascuno a Vincenzo A., 90 anni, difeso dall’avvocato Michele D’Urso, e a Giuseppe G., 70 anni, difeso dall’avvocato Giovanni Favaccio. Secondo l’accusa, i tre, in concorso, nella qualità di legali rappresentanti di una società che gestiva un negozio di casalinghi e regali presso il Polo Commerciale di Modica, avrebbero distratto beni strumentali e commerciali della società del valore di alcune migliaia di euro e li avrebbero venduti ad altri. Il sodalizio, all’epoca dei fatti contestati dal pubblico ministero, Alessia La Placa, era in fase di fallimento, cosa che poi, avvenne per cui, quando fu dichiarata questa fase, dagli accertamenti avviati dalla magistratura inquirente si sarebbero configurate le condizioni per contestare ai tre soci il reato di bancarotta fraudolenta. Era il 2003. La Procura della Repubblica aveva provveduto a nominare un curatore fallimentare individuato nell’avvocato Salvo Maltese che fu chiamato a testimoniare e a rendere noti i termini del fallimento e la cifra che aveva determinato l’azione di chiusura dell’attività. La pubblica accusa aveva chiesto la condanna. Per i due imputati più anziani la pena è stata condonata mentre il terzo è stato condannato all’interdizione dall’esercitare attività commerciale per dieci anni.

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