RAGUSA, PER TONINO SOLARINO “E’ UN ERRORE ELIMINARE LE PROVINCE”

Probabilmente il destino delle province è già segnato : la loro eliminazione sembra decisa. Sembrano timide le argomentazioni di chi le difende ed è fortissima l’argomentazione sulla necessità di tagliare i costi della politica.  L’ex presidente del  consiglio provinciale, Tonino Solarino,  avendo fatto il sindaco di Ragusa tagliando il suo stipendio del 20 per cento afferma che si sta commettendo un errore senza essere accusato di volere difendere gli sprechi e la casta. ” In Italia – spiega – da venti anni le riforme si fanno sull’onda di emozioni e di rabbia e, a volte, ignorando dove si va parare . Una riforma dovrebbe garantire la capacità di rappresentare un territorio, favorire la partecipazione democratica e l’efficienza di una istituzione, garantire l’economicità. L’eliminazione delle province garantisce tutto questo ? Sul risparmio è stato già presentato lo studio della Bocconi che ha una sua autorevolezza e penso non ci sai altro da dire.Vorrei aggiungere qualche considerazione sulla mia contrarietà . 1.L’eliminazione della provincia di Ragusa impoverirà ulteriormente la forza istituzionale e politica del nostro territorio già così marginale . La nascita di eventuali consorzi tra comuni non avrà in nessun caso la stessa forza e legittimità istituzionale di un organismo eletto . 2.L’abbattimento dei costi della politica è cosa sacrosanta. Nei comuni e nelle province questo obiettivo può essere ottenuto riducendo il numero dei consiglieri e degli assessori. Nel dopoguerra aveva senso avere consigli comunali e provinciali con numerosi eletti . C’era un Paese da educare alla democrazia e alla partecipazione . Oggi va equilibrato il rapporto tra efficienza e partecipazione e una provincia regionale con 5/6 Assessori e 12/15 consiglieri può garantire un migliore equilibrio tra rappresentanza democratica e maggiore efficienza. Lo stesso dicasi per esempio per il comune di Ragusa. ( e per il parlamento regionale e nazionale ritenuti dagli elettori i responsabili dell’aumento dei costi della politica) 3.I consiglieri provinciali ( e comunali) devono ricevere una indennità fissa e non lasciata alla partecipazione alle commissioni . L’ indennità fissa va decurtata proporzionatamente se le assenze in commissione e consiglio superarano il 20 per cento del totale delle convocazioni. 4.La vera dieta dimagrante in Sicilia deve farla la regione siciliana e deve farla riducendo il numero dei parlamentari e del variopinto sottogoverno e trasferendo funzioni alle province e ai comuni. La formazione professionale, solo per fare un esempio, andrebbe trasferita alle province per potere offrire un sistema formativo integrato e funzionale al modello di sviluppo di un territorio e per potere favorire un controllo democratico dal basso che oggi è mancato totalmente. 5.Vanno affidati alla provincia le funzioni oggi svolte dal Consorzio di Bonifica , dalle Asi , dalle Sovraintendenze,dagli Ispettorati vari , ecc . Così come vanno affidate di corsa ai comuni le funzioni svolte dagli Istituti per le case popolari . 6.Vanno ricondotte a responsabilità certe la gestione delle acque e dei rifiuti affidando alle province funzioni precise e rigorose di programmazione , di coordinamento e di controllo. I buchi più disastrosi nei bilanci, le pratiche amministrative più discutibili ,le assunzioni clientelari più sfacciate, le inefficienze più urtanti per i cittadini sono state quelle registrate nelle realtà “borderline” come gli Ato rifiuti ( o l’Ast che presenta consuntivi fallimentari). Laddove i consorzi tra comuni si sono realizzati spesso hanno avuto caratteristiche borderline. Per queste e per altre ragioni la difesa della provincia non può essere una difesa d’ufficio lasciata ai presidenti delle province. Bene fa Antoci a non rassegnarsi passivamente alla soppressione della provincia di Ragusa, mi auguro che i partiti e i parlamentari, cittadini nonostante i seri problemi di credibilità su questi temi che oggi coinvolgono tutti, facciano altrettanto”.

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