Ragusa. Il PdL: “Venticinque addio!”

Il PdL provinciale interviene sulle dimissioni del sindaco di Scicli, Giovanni Venticinque, con un lungo e polemico documento. “Abbiamo appreso dalla stampa delle dimissioni di Giovanni Venticinque da Sindaco di Scicli – si legge a firma di Silvio Galizia – . Sicuramente questo atto, che va rispettato in quanto, frutto di un travaglio interiore, arriva in un momento non certo facile non solo per la nostra città ma per tutta la Sicilia e l’Italia. Con le dimissioni di Venticinque, si chiude quella che era iniziata come una avventura epocale per Scicli: per la prima volta il centro – destra al governo della città! Immaginiamo già i commenti, le frecciate più o meno velenose, i tanti “ve l’avevo detto io! “, ma la realtà, se si vuole essere onesti fino in fondo, forse è diversa. Sicuramente  Venticinque aveva tutte le caratteristiche per svolgere al meglio il duro lavoro cui era stato democraticamente preposto nel 2008, con una elezione al primo turno, che tutti ci auguravamo, ma che in pochi credevamo possibile. Purtroppo però il neo Sindaco , fin da subito, ha avuto un atteggiamento quasi di fastidio nei confronti della coalizione di partiti politici e movimenti che avevano non solo reso possibile la sua elezione, ma che insieme avevano ottenuto più voti di lui, acquisendo così la maggioranza anche in seno al Consiglio Comunale. Questo atteggiamento lo portò ad affermare, in una delle prime riunioni post elettorali, tenutasi a Scicli presso la sede del PdL, che lui dal momento della elezione era un soggetto al di fuori ed al di sopra dei partiti politici che con lui e per lui si erano battuti” Per il Pdl su questa strada si è incamminato da solo, pensando di poter riuscire nell’impresa di amministrare Scicli, tenendo a debita distanza i partiti politici, nel quotidiano, e facendo ricorso alle sue naturali esternazioni caratteriali, come se urlando e strepitando tutto si sarebbe risolto per miracolo! Ma i partiti politici il Sig. Venticinque in realtà lui li ha sempre sfruttati, cercando aiuto, quando proprio non sapeva come fare, ed in forma molto riservata, ora presso l’on. Orazio Ragusa, ora presso l’on. Nino Minardo, salvo poi l’indomani approfittare della prima occasione utile per scagliarsi contro di loro. “Pensava forse  Venticinque – prosegue la nota -che la carica di Sindaco, come un mantello magico, avrebbe potuto consentirgli di sopperire a tutte le sue mancanze di tipo dialettico, culturale e, forse, intellettivo di cui lui ha dimostrato ampiamente essere afflitto? Pensava forse che il suo enorme amore per la città di Scicli, avrebbe mai potuto giustificare i suoi atteggiamenti da “sceriffo”, nei confronti soprattutto della gente comune, della gente che in lui ha creduto, della gente comune che lo ha votato, magari chiudendo gli occhi, ma credendo nella possibilità di un reale cambiamento della stasi in cui versava Scicli? Invece la sua ostinazione nel voler decidere da solo, l’essersi circondato da collaboratori che erano tali solo nel nome, perché poi si sono rivelati inetti ed inadeguati a ricoprire il ruolo loro affidato, la sua totale incapacità nell’essere da stimolo per una macchina burocratica elefantiaca, che rende molto difficile un cammino al passo con i tempi, tutte le sue manifestazioni egocentriche insomma, hanno portato Scicli sull’orlo di una crisi di dimensioni epocali. Non tanto e non solo per la situazione contingente, ma anche e soprattutto perché  Giovanni Venticinque è riuscito in tre anni laddove decenni e decenni di governi cittadini diciamo da prima repubblica, avevano fallito! Ed è proprio questa la parola chiave: Fallimento! Ed è proprio il Sig. Venticinque che ha fallito, non la politica, né tanto meno il Centro Destra, che dai banchi del Consiglio Comunale più volte ha manifestato il suo dissenso . E’ inutile lamentarsi continuamente sul fatto di essere stato lasciato solo, quando in realtà il recinto lo ha costruito lui! E’ inutile ancor più parlare di fallimento del Centro Destra, perché se c’è una cosa che va sottolineata è lo sforzo continuativo della maggioranza consiliare di agire per il meglio anche in Contrasto con il sindaco e la giunta, ma operando solo per il bene della comunità. Quindi caro Sig. Venticinque, il fallimento amministrativo è solo una sua prerogativa! Inoltre ha anche fatto di peggio, perché non è vero che si è dimesso per il bene superiore della sua città, ma è vero invece che è scappato di fronte alle difficoltà, fuggendo da tutto quello che aveva detto e promesso! Adesso però è arrivato il momento di passare oltre, di affrontare in maniera decisa e coesa, con tutto il Centro Destra unito, la pesante eredità che in maniera anomala e anche immatura ci è stata consegnata. A non più rivederla”,

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