Rinviati a giudizio i sindaci di Pozzallo e Vittoria per incarico a scavalco nella polizia municipale

Rinviati a giudizio dal Gup di Modica, i sindaci di Pozzallo e Vittoria per abuso d’ufficio insieme ad altre tre persone, funzionari di Palazzo La Pira. Uno è stato assolto. Il prossimo 22 febbraio saranno processari Giuseppe Sulsenti , difeso dall’avvocato Enzo Galazzo, e Giuseppe Nicosia, difeso dall’avvocato Maurizio Catalano, i due sindaci, per Giampiero Bella, segretario generale e Dirigente del Servizio“Gestione Giuridica del Personale” del Comune di Pozzallo, per Giovanni Modica, Direttore Generale, nonché Dirigente del Servizio “Sindaco ed Assessori” e “Gestione Economica del Personale” dell’ente, entrambi difesi dagli avvocati Piero e Salvatore Rustico, e per Giuseppe Piccione, difeso dall’avvocato Gianluca Gulino, beneficiario di un presunto ingiusto vantaggio patrimoniale, quale Comandante della Polizia Municipale di Vittoria e a scavalco anche a Pozzallo. Assolto perchè il fatto non sussiste Giovanni Gambuzza, Ragioniere Generale di Palazzo La Pira, che era difeso dagli avvocati Rustico. La vicenda si riconduce al 9 gennaio 2008 quando Sulsenti affidò l’incarico a scavalco di Dirigente Comandante del Corpo di Polizia Municipale di Pozzallo a Giuseppe Piccione, Comandante della Polizia Municipale di Vittoria, per la durata di sei mesi.

“Il rinvio a giudizio disposto dal Giudice per l’Udienza Preliminare di Modica evidentemente dettato dall’esigenza di un approfondimento dibattimentale ci sorprende ma non turba la serenità delle nostre coscienze”. E’ questo il commento unanime dei sindaci di Pozzallo e Vittoria, Giuseppe Sulsenti e Giuseppe Nicosia, dopo la decisione del magistrato modicano per la vicenda dell’incarico a scavalco a comandante della polizia municipale nella cittadina marinara.
“Gli atti posti in essere dalle nostre amministrazioni – dicono i primi cittadini, – per l’incarico a Piccione a comandante della polizia municipale sono assolutamente legittimi al pari di tutti gli altri che per le stesse vicende sono stati adottati ripetute volte nel corso dell’ultimo ventennio da vari Comuni in provincia di Ragusa e non ultimo da parte di commissari prefettizi. Siamo certi che il tribunale riconoscerà la insussistenza dei fatti che sono stati contestati affermerà la piene innocenza nostra e degli altri coimputati”.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa