Il sindaco di Vittoria rinviato a giudizio. Incardona: “Ma non era il paladino della legalità”.

Il sindaco di Vittoria, Giuseppe Nicosia, insieme al sindaco di Pozzallo, Giuseppe Sulsenti e a due dirigenti del comune marinaro, è stato rinviato a giudizio per abuso d’ufficio insieme per avare dato il via libera alla nomina a scavalco dell’ex comandante della Polizia municipale di Vittoria, Giuseppe Piccione (anch’egli rinviato a giudizio) alla guida del corpo di Polizia municipale di Pozzallo. La nomina «a scavalco» secondo il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Modica si sarebbe potuta verificare solo in casi eccezionali, che, nel caso specifico, non sussistevano. Il nuovo comandante avrebbe dovuto essere nominato dopo l’indizione di un bando di concorso. “Il sindaco qualche mese fa sottolineava la legittimità degli atti da lui compiuti sulla vicenda in questione – ha commentato il parlamentare di Grande Sud, Carmelo Incardona – Oggi prendiamo atto che il giudice per le indagini preliminari invece ne contesta le legittimità ravvedendo un danno erariale per il comune di Pozzallo. Quello che più sorprende in tutto questo è che il sindaco di Vittoria aveva apostrofato pesantemente i suoi avversari che gli rinfacciavano il rispetto dei principi di legalità nella sua azione amministrativa. Il dato di fatto è che dovrà rispondere del suo operato dinanzi ai giudici”. Per l’esponente di Forza del Sud, “la legalità va praticata nei fatti e non propalata in comizi, tribune elettorali e spazi televisivi. Evidentemente, tra il dichiararsi paladini della legalità e l’agire di conseguenza, nella coscienza del primo cittadino c’è un abisso enorme. E noi crediamo che questo non sarà l’unico episodio di queste contraddizioni”.

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