La crisi al Comune di Scicli. Le riflessioni a margine dell’UdC

Domani potrebbe essere nominato il commissario straordinario che gestirà la crisi politico-amministrativa al Comune di Scicli. Nell’attesa di conoscere il funzionario regionale incaricato, il coordinamento cittadino di UdC, Terra Mia, Scicli e Tu, a margine della crisi in atto a palazzo di città, fa delle riflessioni sottolineando come fosse risaputo che il sindaco e la coalizione che lo sosteneva da tempo non riuscissero a dialogare, a lavorare all’unisono per la città. “Il tentativo di cambiare – dice Pino Adamo – di dare un segnale forte con l’azzeramento della giunta, visto dal Sindaco come il supremo dei mali, come un tradimento delle sue scelte, altro non voleva essere che mettere un punto su un’amministrazione che sembrava navigare a vista e andare a capo, con la collaborazione di esperienze e competenze diverse pronte ad un discorso progettuale di coinvolgimento più pieno di cittadini magari di diversa provenienza ma accomunati dalla volontà di prendere in carico i problemi in un momento delicato non solo del nostro singolo paese ma degli enti locali in genere, del Paese Italia e dell’Europa e del mondo occidentale nella sua interezza”. I tre partiti ritengono anche che mettere insieme forze anche diverse, come si era ipotizzato, potesse rappresentare l’inizio per costruire un futuro che non guardasse alle mere appartenenze, non è stato possibile. “La paura del “nemico” ha vinto sulla sfida di confrontarsi – aggiunge Adamo – mettendo in campo ciascuno i propri valori per il bene di tutti; a destra e a sinistra è prevalso il facile rifiuto di una proposta che suonava come il frutto di una voglia di arrivismo che voleva essere solo un approccio diverso all’interno di una politica che ancora è fatta di steccati, di veti di ipocrisie vuote, non rispondenti ai bisogni e ai problemi della quotidianità odierna, complessa e variegata, che poco guarda alla coloritura di chi opera e molto è attenta alla bontà di un progetto che sia indirizzato al bene di tutti. E perciò non poltrone e veti ma proposte diverse che non hanno sortito l’effetto sperato e così si è arrivati alla rottura”. UdC, Scicli e Tu e Terra Mia sono convinti che Venticinque abbia rimesso il mandato perché non riusciva più a conciliare esigenze diverse e forse, a tratti, contrapposte, ma che non si può negare la sua volontà nel voler essere un buon sindaco per la propria città”.

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