Confagricoltura. A Ispica Guidi, Diana e La Via a confronto sulla politica agricola comune

E’ previsto per venerdì 9 dicembre dalle 17 al Mercato, nuovo spazio urbano di Ispica, la conferenza a cui parteciperanno il presidente nazionale di Confagricoltura, Mario Guidi, il presidente regionale Gerardo Diana e l’europarlamentare Giovanni La Via per discutere di “Pac 2013-2020, quali scenari per l’agricoltura siciliana”. L’incontro sarà introdotto dai presidenti provinciali di Confagricoltura Ragusa, Carmelo Calabrese, e di Confagricoltura Siracusa, Massimo Franco. Saranno presenti il sindaco di Ispica, Piero Rustico, i presidenti della Provincia di Ragusa, Franco Antoci, e della Provincia di Siracusa, Nicola Bono, ed i presidenti delle Camere di Commercio di Ragusa, Sandro Gambuzza, e di Siracusa, Ivan Lo Bello.

L’agricoltura europea si appresta ad affrontare una nuova fase di riforma. La Pac (Politica Agricola Comune), che da sempre ha regolato le attività del settore agricolo e dello sviluppo rurale, necessita ora di nuovi criteri per svolgere al meglio la propria funzione nei 27 Stati membri dell’Unione Europea per il periodo successivo al 2013.

Viviamo, pertanto, un momento cruciale per la definizione sia delle priorità sia delle modalità attraverso cui la politica agricola comune valorizza il contributo dell’agricoltura europea allo sviluppo di opportunità economiche ed occupazionali nelle regioni rurali di tutta l’UE. La Commissione europea propone, tuttavia, uno schema di riforma che rischia di penalizzare le specificità produttive e territoriali di molte aree rurali europee fra cui quelle dell’agricoltura italiana.

Così, dalla scelta per il criterio della ripartizione dei massimali finanziari per i pagamenti diretti disaccoppiati, al greening, alla selettività per gli agricoltori “attivi”, sino alla rivisitazione delle aree svantaggiate ed alle nuove politiche per lo sviluppo rurale, la posta in gioco per l’agricoltura siciliana si rivela molto alta e capace di pregiudicare gli obiettivi, di medio e lungo termine, legati alla salvaguardia del territorio rurale e forestale, le vocazioni e gli investimenti fatti per la valorizzazione e la tutela agroalimentare e alla creazione di condizioni tali da incoraggiare e supportare le future generazioni di agricoltori. Nella Pac che adesso stiamo scegliendo per il periodo dopo il 2013 vi è, quindi, il futuro del nostro mondo agricolo. Una sfida che dobbiamo cogliere per il futuro stesso della nostra economia.

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