Operazione “Corvo Imperiale”. Scicli, concluse le indagini

Concluse le indagini per l’inchiesta “Corvo Imperiale” eseguita a Scicli dal Corpo Forestale. Gli atti sono stati notificati in questi giorni alle parti interessate per cui prossimamente dovrebbe essere fissata l’udienza preliminare. Lo scorso mese di luglio il Tribunale del Riesame di Ragusa aveva confermato il sequestro disposto dal Gip di Modica il 15 aprile di una parte dei volatili(237) tenuti nella struttura del veterinario sciclitano, G.M., 56 anni, in Contrada Colavecchio, nei pressi del torrente Modica-Scicli. I giudici, nell’immediatezza, si erano espressi solo riguardo la struttura mentre si erano riservati sugli animali per i quali il Procuratore di Modica, Francesco Puleio, aveva disposto il nuovo sequestro sostenendo che l’uomo deteneva illegalmente esemplari tutelati dalla Convenzione di Washington, in quanto lo stesso ha prelevato in natura ed ha detenuto illegalmente esemplari appartenenti alla fauna selvatica. La magistratura inquirente modicana aveva sostenuto anche che l’allevamento in questione era del tutto privo di autorizzazione all’allevamento della fauna selvatica e che era sfornito delle condizioni per il rilascio del certificato di igiene e benessere. A carico di G.M. era stato, inoltre, aperto un nuovo procedimento perché l’allevamento era risultato totalmente privo di autorizzazioni dal punto di vista urbanistico ed edilizio. I giudici ragusani, in questo senso, avevano disposto la restituzione della struttura poiché non c’erano elementi tali da ritenere che fossero in corso lavori edili nel sito ovvero operai, materiali e attrezzature anzi hanno evidenziato che lo stato dei materiali trovati farebbe evincere che la struttura, costituita da voliere, paletti e rete metallica, è esistente da anni. Il Cives, relativamente al dissequestro disposto dal Tribunale del Riesame il 12 aprile, era stato diffidato a restituire i volatili(erano 550)ma ancora non ha provveduto e per questo l’avvocato Giovanni Di Pasquale ha fatto partire una nuova diffida. I volatili, allo stato, si trovano in idonee strutture di Comiso, Palermo e Catania.

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