La magia di un Canto di Luce nella Modica corale del Natale

Una partecipazione globale della Città, non si registrava dai tempi della celebrazione del VII° centenario della Contea di Modica, con un pubblico dai grandi numeri, una coreografia originale, unica, frutto non dell’idea dei grandi ma che è nata dal cuore dei bambini della Città impegnati in un coro di canti natalizi, sulle scalinate della Chiesa di San Pietro, e nel disegno delle luminarie accese, nel cuore storico di Modica, sotto un cielo di una compiacente e pallida luna.
Questo è stata l’atmosfera di un “Canto di Luce” che ieri sera ha finalmente dispiegato tutto il suo incanto e la sua forza emozionale. Il tutto costruito nell’arco di settimane di lavoro che ha visto impegnati quasi tremila bambini ( tra partecipanti al canto e impegnati nel disegno delle luminarie, 250 quelli scelti sui 1916 pervenuti) e guidati da uno studio di fervidi volontari ( ingegneri, architetti, coordinati da Giovanni Fidone, insegnanti di ogni ordine e grado, scout della Città, parrocchie e associazioni) e il pubblico che partecipando in massa ha accolto di buon grado l’iniziativa facendo, dunque, la sua parte.
Il preludio della serata, come se si aprisse un sipario, una serie di colpi a salve che hanno annunciato l’inizio della manifestazione.
Alle ore 19.35, per la prima volta al mondo, il “ Cho-Q-Light” la sinfonia orchestrata di nove campanili di Chiese del centro storico perfettamente curata da un’artista di talento, la compositrice Luisa Boffa (allieva di Ennio Morricone) e da Peppe Scucces e dagli allievi del liceo Musicale di Modica.
Al decimo minuto, dopo la sinfonia, i mille bambini ordinatamente sistemati sulle scalinate della Chiesa di San Pietro hanno dato vita, diretti da Tina Puccia, e accompagnati al pianoforte da Gianluca Abbate e al flauto  Gabriele Bellomia, ad un coro di canti di Natale, l’apertura è stato l’inno alla Gioia di Beethoven, che ha visto l’esibizione della mezza soprano Claudia Perrone nel contesto di uno scenario di straordinaria bellezza: la Chiesa di San Pietro con la navata centrale aperta e illuminata, il gioco di luci sulla facciata e le mille piccole luci , al buio della sera, mosse da manine al ritmo del canto.
Poi la Via Lucis, in una serata non fredda, nel cuore storico di Modica- da San Pietro a San Giorgio ovvero l’area quasimodiana, un omaggio al Nobel modicano nel 110° anno della sua nascita, nel mentre due maxi schermi proiettavano in P.zza Matteotti e in P.zza Monumento i 250 disegni realizzati dai bambini delle scuole.
Le luminarie, da un’idea dell’architetto della luce Filippo Cannata, con un’operazione coordinata da Marcella Fragapane, ideatrice del “Solco della Tradizione” assistita dalla dirigente scolastica Concetta Spadaro e dal prof. Antonio Sichera coordinatore scientifico della manifestazione, hanno fatto da guida al pubblico che lasciando Corso Umberto si è inerpicato, attraverso la via Grimaldi e via Castello fino alla Chiesa di San Giorgio , per sorprendersi, con l’ultima scena della serata. Un tappeto di luci, un sole con lunghi raggi a decoro della scalinata, accese su uno scenario assai suggestivo nel mentre, nella scalinata, il teatro delle luci e delle ombre si esibiva dando il meglio di sé.
“E’ stata una grandissima serata dove protagonista è stata la Città, in tutte le sue componenti ed espressioni. I bambini innanzitutto che ci hanno regalato, commentano il Sindaco e l’assessore alla Cultura Annamaria Sammito, una serata indimenticabile perché nata dal loro cuore e dalla loro fervida fantasia.
Rivolgiamo il nostro più vivo ringraziamento a quanti hanno collaborato a questa grandiosa operazione dando il loro volontario contributo mettendo a disposizione professionalità e saperi a beneficio della Città che ieri sera,con una Modica complice come sempre, ha saputo dare il meglio di se.”

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