Nuovi calcoli della Tarsu a Modica, nuove critiche dell’UdC

I modicani non sono “infedeli”. Lo sottolinea a chiare lettere il portavoce cittadino dell’UdC, Papè Rizzone, facendo riferimento alle fatture Tarsu che sono state recapitate “prima ancora della naturale scadenza” nelle abitazioni”. “Poco tempo dopo – spiega Rizzone – al Comune hanno scoperto la legge 311 del 2004 e l’hanno applicata subito e pesantemente, attribuendo l’aliquota di 3,50 euro al metro quadrato relativa a un periodo di cinque anni. Tale legge prevede la tassazione su tutta la superficie effettiva dell’abitazione”. L’articolo 8 del Regolamento Tarsu, nei fatti, recita: “la superficie tassabile è misurata per i locali al netto dei muri”. “Di centinaiaa e spesso migliaia di euro – aggiunge l’esponente UdC – è stato intimato il pagamento ai cittadini che sono statifinanchee definiti “infedeli” perchè avevano eluso tasse dovute. Ma i modicani non sono assolutamente infedeli”. L’UdC si chiede come sia possibile tutto ciò e come lai i consiglieri comunali del Pd e del MpA non abbiamo sollevato eccezioni e anzi abbiano accettato ciecamente le scelte. “Con quali giustificazionii – dice ancora Papè Rizzone – i vari consiglieri di maggioranza si presentano ai cittadini per la loro eventuale riconferma?. E’ bene che i modicani sappiano che nel 2009 il consiglio comunale, previa approvazione della prima commissione, ha esitato favorevolmente l’attuale regolamento Tarsu, stabilendo che la tassa sia calcolata sulla superficie calpestabile per cui legittimamente si deve rifare l’iter prima di qualsiasi approvazione di qualsivoglia atto. Solamente dopo questi passaggi obbligatori si potrà recepire la legge 311 applicandola dal 2012 ma non oggi, tantomeno con la retroattività di cinque anni”. Stessa tesi aveva sostenuto giorni fa l’ex assessore Carmelo Abate dei Popolari per la Sicilia.

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