Il vescovo di Ragusa ha inaugurato pesca di beneficenza organizzata nel plesso di San Giacomo della “Pascoli” per puntare alla costruzione di una scuola in Camerun

Il vescovo di Ragusa, mons. Paolo Urso, ha visitato il plesso scolastico di San Giacomo dell’istituto comprensivo “Giovanni Pascoli” per tagliare il nastro di una pesca di beneficenza con la quale saranno raccolti fondi da utilizzare ai fini della costruzione di una scuola in Camerun. Il preside, Saro Pitrolo, ha ringraziato il vescovo, gli insegnanti, gli alunni e tutti coloro che si sono adoperati per la preparazione degli oggetti che saranno utilizzati per la raccolta. Pitrolo ha altresì ricordato che, già in occasione della Rassegna dei sapori, tenutasi nei primi giorni dello scorso mese di settembre, i piccoli studenti residenti a San Giacomo si erano mobilitati per l’allestimento di un’altra pesca di beneficenza sotto la supervisione di Giuseppe Cugno Garrano che sta curando la realizzazione dei suddetti progetti in Africa. “Con appena cinquemila euro – ha detto Cugno Garrano – abbiamo la possibilità di costruire una scuola in Camerun”. Il vescovo ha invece ricordato ai più piccoli che questa iniziativa da loro realizzata è direttamente collegata al Natale che ormai sta per arrivare. “Qualche piccolo sacrificio, qualche rinuncia al superfluo – ha chiarito mons. Urso – può dare una mano concreta a questi bimbi del Camerun che cresceranno avendo l’opportunità di andare a scuola. Una cosa che a noi sembra semplice e che, invece, per loro non lo è affatto”. Erano presenti il delegato per la frazione del Comune di Ragusa, Mario Chiavola, e il parroco, don Giuseppe Burrafato, guida attenta ed efficace per tutta la comunità sangiacomese. “Sono molto orgoglioso per la sensibilità e l’altruismo messi in campo dalla nostra comunità – ha spiegato don Burrafato – nei confronti di terre così lontane dove un giorno, magari, ci sarà più cultura e meno bimbi soldato”. “E’ stato un momento significativo di aggregazione – ha aggiunto Chiavola – per tutti i residenti della frazione, un momento che vale la pena di sottolineare”.

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