Imprese di energia rinnovabile. Vittoria, la “Gama” reagisce agli attacchi di Aiello e Lombardo

L’ amministratore unico della ditta ‘Gama’, Giovanni Gintoli, chiamato in causa dai consiglieri comunali Francesco Aiello e Giovanni Lombardo, per quanto concerne la realizzazione di opere pubbliche di compensazione realizzate per conto delle imprese di energia rinnovabile regolarmente in possesso di autorizzazione regionale, interviene sulla questione sottolineando che non c’è alcuna irregolarità amministrativa “perché il comune di Vittoria non ha affidato alla Gama alcun appalto diretto”. “Sono state le imprese autorizzate dalla Regione Siciliana alla realizzazione di impianti fotovoltaici in territorio di Vittoria – spiega – in seguito al principio della compensazione previsto dalla delibera regionale della Giunta Regionale di Governo n.1 del 3/2/2009, emanata con D.Pr. del 9/3/2009 pubblicata sulla Gurs n. 13 del 27/03/2009 nella quale è stato approvato il “Piano Energetico Ambientale Regione Sicilia (Pears), ad affidare alla ditta ‘Gama’ secondo una libera scelta i lavori indicati dall’amministrazione comunale di Vittoria. Sta, infatti, in capo alla ditta titolare dell’autorizzazione regionale la responsabilità e le modalità con cui deve realizzare le opere indicate dal Comune.
Non risponde poi al vero che la ditta ‘Gama’ ha avuto affidato dalle imprese di energia rinnovabile 9 su 10 opere di compensazione del comune di Vittoria ma appena due. Altre ditte (Lauretta di Comiso, Lo Vento e Piccione di Vittoria) hanno avuto affidato queste opere di compensazione.
Siccome non sono più disposto ad essere oggetto di una persecuzione politica da parte del consigliere Francesco Aiello che dura da anni e non perde occasione per attaccarmi sul piano personale e imprenditoriale creando un danno gravissimo alla mia azienda, è arrivato il momento della mia tutela in sede civile e penale. Purtroppo la verità è che parlare di persecuzione non è più sufficiente. Ormai contro la mia azienda siamo alla barbarie quotidiana legalizzata, di un consigliere che senza alcuna motivazione giuridica e interesse di pubblica utilità si scaglia contro la mia azienda.
Questo è un danno gravissimo per un’azienda che dà lavoro a decine di famiglie e che cerca di esercitare il proprio diritto di fare impresa in uno libero Stato. Io lotto oggi giorno, in un momento di recessione economica, per tenere in vita la mia azienda e per salvaguardare il posto di lavoro di decine e decine di miei dipendenti. Difendo il mio diritto di fare impresa in uno Stato libero e non quello di piegarsi al volere politico di alcuni politici che vorrebbero ancora dettare la propria volontà a Vittoria”.

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