Morti sul lavoro in Italia. La Sicilia è sesta. Ragusa prima nell’isola. Il segretario Cgil, Avola: ”Controlli non adeguati e scarse risorse delle aziende per la sicurezza”

“Malgrado i licenziamenti aumentino sia nell’edilizia che in agricoltura e il conseguente calo dei lavoratori attivi, le morti sul lavoro in provincia di Ragusa e in Sicilia sono troppe.
Rimane intatto, malgrado le campagne di prevenzione e di sensibilizzazione sulla sicurezza, il tragico vezzo delle aziende che operano i primi tagli proprio lì, nella sicurezza adesso più che mai in un periodo di grande crisi come questo.”
E’ quanto commenta Giovanni Avola, segretario generale della CGIL di Ragusa alla notizia resa nota dall’agenzia Italpress che, secondo uno studio dell’Osservatorio Indipendente di Bologna, anche per il 2011 la Sicilia rimane nei primi posti in Italia ( è sesta prima di Campania e Puglia) con i suoi 42 morti. Ragusa, nell’isola detiene, sempre secondo lo studio, tra le provincie siciliane la maglia nera con nove decessi.
“E’ del tutto evidente, sottolinea Avola, come un’azienda che non rispetta le norme sulla sicurezza incorre al massimo in multe da 2500 euro. Poi i controlli, sia sa, non sono adeguati e costanti.
È chiaro che piuttosto che adeguare i macchinari, all’azienda spesso conviene da un punto di vista economico rinviare gli interventi. Insomma quello delle sanzioni, probabilmente sarebbe un aspetto da non trascurare».

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa