Scicli, tentato omicidio. Il racconto in aula della vittima

E’ accusato del tentato omicidio di un connazionale nonostante questo, al Pronto Soccorso, avesse detto di essere caduto dal motorino. Una versione che non coincideva con la ferita da arma da taglio che presentava. Zivani Bojar, albanese residente a Cava d’Aliga, difeso dall’avvocato Francesco Riccotti, avrebbe accoltellato per futili motivi un connazionale di 27 anni, l’otto febbraio scorso. E’ stata la vittima, alla fine, a raccontare i fatti al Collegio Penale del Tribunale di Modica(Maggiore presidente, Manenti e Chiavegatti, a latere). “Ero andato a comprare le sigarette al Bar Marrakesh di Cava d’Aliga – ha spiegato -. Intorno alle 22,30 stavo tornando a piedi a casa. Per strada ho incontrato Bojar che mi ha dato del bastardo, mi ha afferrato per il collo e mi ha inflitto due coltellate al fianco, quindi sono fuggito”. La vittima si è recato a casa di amici che lo hanno accompagnato al Pronto Soccorso dell’Ospedale Busacca dove ai medici ha raccontato di essere caduto dal ciclomotore, ma i sanitari non hanno, ovviamente, creduto a questa versione e allora hanno chiamato i carabinieri. A questo punto il giovane ferito non ha potuto più nascondere la verità. I magistrati hanno escusso anche gli amici della vittima, quelli che lo avevano accompagnato in ospedale. Secondo quanto ha detto il ventisettenne, l’imputato era chiaramente ubriaco e non si spiega i motivi dell’aggressione.

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