Ragusa. Incontro alla Provincia con l’assessore regionale D’Antrassi

Incontro oggi alla Provincia Regionale di Ragusa, con l’Assessore Regionale Elio D’Antrassi, durante il quale si è discusso delle scarse risorse economiche messe a disposizione del Comparto Agricolo per via del drenaggio delle miriadi di Enti, Associazioni, Istituzioni nate con lo scopo di sostenere il Comparto, ma che, invece, si sono dimostrate inutili e dannose.
Il consigliere provinciale e presidente dell’Unsic di Modica, Ignazio Abbate, nel mio intervento ha voluto puntualizzare lo stato anacronistico in cui versa la burocrazia amministrativa del Comparto Agricolo Regionale. “La dimostrazione – ha detto – si ha nell’impossibilità di poter addivenire in una soluzione a due problematiche importantissime per il nostro territorio, come quello dei canoni dei Consorzi di Bonifica e dell’aumento dei stanziamenti del gasolio agricolo per le Aziende Zootecniche”. All’assessore è stato consegnato un documento che pubblichiamo di seguito.

In questo periodo di profonda crisi in cui versa il comparto agricolo, e con i conti in rosso delle amministrazioni che dovrebbero invece provvedere ad investire capitali in misure atte al sostegno del comparto e alla sua salvezza; come organizzazione di categoria crediamo che in questo momento sia di primaria importanza attuare dei provvedimenti a costo zero che nell’ immediato almeno sostengano la categoria degli agricoltori e allevatori sgravandoli di alcuni costi e dando loro la possibilità di fare economia suoi costi di gestione.
Nella qualità di organizzazione sindacale proponiamo due provvedimenti a costo zero che possono dare nuova linfa all’ economia delle aziende agricole.
1) L’ abbassamento dei prezzi alla stalla, e l’ aumento dei costi di produzione, ha fatto sì che le aziende negli ultimi anni hanno cambiato la struttura della propria azienda.
Negli ultimi decenni le aziende agricole hanno intensificato il carico di bestiame nelle proprie aziende, così facendo è aumentato il carico di animali per ettaro di terreno coltivato.
Così, se prima si avevano pochi capi di bestiame in proporzione al terreno coltivato, ora è
l’ inverso, a causa della modernizzazione, dell’ evoluzione e del crescente bisogno delle aziende di produrre sempre di più (latte, carne), per non essere tagliati fuori dal mercato.
A causa di questo, nelle assegnazioni annuali del gasolio agricolo, ormai il carico di gasolio che viene assegnato sulle UBA non rispecchia la reale esigenza delle aziende per svolgere le attività da imputare agli animali (pulizia, carro miscelatore).
In riferimento a questo in qualità di organizzazione di categoria, su richiesta dei nostri associati, chiediamo di apportare delle modifiche al calcolo UBA.
Secondo la normativa fiscale nella determinazione del reddito agrario o d’ impresa, si precisa che quando dai terreni sia possibile ritrarre almeno 1/4 dei mangimi necessari per il nutrimento dei capi allevati durante il periodo d’ imposta, allora il reddito
dell’ allevamento rientra completamente nel Reddito Agrario imputato ai terreni sui quali l’ allevamento insiste”.
Per questo motivo, a nostro avviso, nelle aziende ad alta intensificazione di animali sia possibile assegnare molto più gasolio.
2) L’ esistenza e la regolamentazione del Consorzio n. 8 di Ragusa.
Si precisa che quest’ opera realizzata diversi decenni fa, era stata creata per cercare di rendere irrigua una zona adibita a coltivazioni in asciutto, caricando, per tutti i proprietari dei terreni potenzialmente fruitori del servizio, un’ imposizione tributaria illegittima e spropositata, come si è dimostrato dal fatto che il servizio non ha creato nessun beneficio ai residenti, e non avendo minimamente aumentato il valore economico degli immobili.
È venuto il momento che scelte strategiche errate, che hanno rilegato il comparto agricolo siciliano in uno stato di grave crisi economica vengano riviste. Gli oneri a carico delle aziende agricole siciliane sono ormai fuori da ogni parametro
economico-finanziario; è impossibile che sulle spalle del mondo agricolo siciliano vengano giustificate attività di enti regionali e statali completamente inutili
per il comparto;
Sicuramente una rivisitazione della struttura dei consorzi di bonifica nella parte che riguarda il presunto aiuto diretto alle aziende, aiuterebbe a rendere giustizia a tutti i cittadini Siciliani, che hanno subito errori, commessi negli anni
Concludiamo con il chiedere l’ emanazione di un decreto che elimini questa ingiusta ed iniqua tassa a tutte le aziende, e cittadini che non usufruiscono del servizio idrico; visto che già singoli cittadini hanno avuto ragione nei confronti dell’ Assessorato Regionale e della SERIT Sicilia in sede tributaria vedendosi riconosciuto il diritto di non versare il canone se non usufruiscono del servizio.
Sperando, in una posizione positiva sulle questioni sopra enunciate, ci mettiamo a completa disposizione per qualsiasi chiarimento o fase concertativa.

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