La rapina alla tabaccheria di Via Leopardi a Ragusa. Due condanne e un’assoluzione

A distanza di tre mesi dal colpo, grazie alle indagini condotte dagli agenti della Squadra Mobile di Ragusa e del commissariato di Polizia di Vittoria, erano finiti in manette con l’accusa di avere rapinato il 4 dicembre dell’anno scorso la tabaccheria di via Giacomo Leopardi. Un colpo che fruttò 10 mila euro. Martedì due sono stati condannati, uno è stato assolto ed il quarto (accusato solo del furto dell’auto usata dai rapinatori) sarà giudicato dal Tribunale monocratico dopo il no al patteggiamento pronunciato dal Gup. Il processo davanti al giudice delle udienze preliminari del Tribunale di Ragusa, Giovanni Giampiccolo, per gli altri tre vittoriesi si è celebrato col rito abbreviato che permette uno sconto di pena pari ad un terzo. La pena più pesante è stata inflitta a Marco Campailla, 31 anni, condannato a 4 anni ed 8 mesi di reclusione e 1.200 euro di multa per i reati di rapina e detenzione di armi, assolto, invece, dalla contraffazione del fucile ritenuto a canne mozze; per gli stessi reati è stato condannato a 4 anni di reclusione e 1.200 euro di multa Salvatore Distefano, di 25 anni, incensurato; il no al patteggiamento è stato pronunciato nei confronti di Salvatore Distefano di 30 anni, soprannominato “u lupu”, pregiudicato, mentre è stato assolto Francesco Asonte, di 25 anni, incensurato. A difendere Campailla e Distefano jr è stato l’avvocato Giuseppe Di Stefano che ha pronunciato un’arringa articolata. Distefano senior è stato difeso dall’avvocato Alessandro Agnello mentre Asonte è stato assistito dall’avvocato Maurizio Catalano. Il Gup ha accolto in toto le richieste del Pm Marco Rota. Nel marzo scorso l’ordinanza di custodia cautelare in carcere era stata emessa dal Gip del Tribunale di Ragusa Claudio Maggioni su richiesta del Procuratore Carmelo Petralia. Secondo l’accusa gli imputati, armati di un fucile a canne mozze (ad impugnarlo sarebbe stato Campailla), e con il volto coperto da passamontagna, intorno alle 20 del 4 dicembre 2010 si erano presentati all’interno della tabaccheria e dopo il colpo si erano dileguati, facendo perdere le loro tracce.

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