TEMPO DI CRISI, MA PER CHI? PER TUTTI TRANNE CHE PER I POLITICI! La riflessione di Ballarò

Spesso, quando si parla dei tanti problemi che quotidianamente rendono complicata, a volte impossibile, la vita d’un normale cittadino, c’è sempre qualcuno, che per razionalizzare la sofferenza di chi è costretto oggettivamente a piangere miseria, afferma : anche i ricchi piangono !
Forse, è il mio personale auspicio, prima o poi piangeranno se si scopriranno alcuni altarini,se pagheranno la loro eventuale incapacità di assolvere al ruolo designato, ma sicuramente non piangeranno per non riuscire a campare le loro famiglie.  Da tempo sostengo che la migliore professione sia quella del politico che oltre a mettersi in tasca da 150 mila a 200 mila euro l’anno, gode d’una serie di privilegi che il più affermato professionista, può solo sognare. Ma se questi signori riuscissero almeno a realizzare quelle istanze che provengono dai cittadini, anche se la forbice tra il reddito d’un lavoratore medio.alto ed il loro è inconcepibilmente troppo aperta, ce ne faremmo una ragione, il guaio è che guadagnano in maniera spropositata e fanno molto poco o nulla per meritare ciò che intascano.
I Parlamentari regionali della nostra Provincia che guadagnano, dal più povero, Leontini, 147 mila euro l’anno, al più ricco, Riccardo Minardo, 206 mila euro l’anno, cosa avranno mai combinato per guadagnare in un anno, ciò che mediamente un lavoratore guadagna, se gli va bene, in dieci anni di duro lavoro ?
Proclami, quotidiani ed inutili proclami, a questo si riduce l’attività di questi baciati dalla dea bendata, perché nessuno credo, osi affermare che sono in Parlamento per spiccate doti che li rendono più papabili di altri. Se questo è lo scenario, come potrebbero essere credibili quando parlano di solidarietà ai lavoratori, ai precari, ai ceti meno abbienti ? Avete mai visto qualcuno che crede alla fame degli altri, se ha la pancia strapiena ?

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