Torna il progetto ‘Grisù’: dalla Provincia di Ragusa un regalo ai bambini con i genitori detenuti

Riparte il progetto Grisù, che ormai fa parte da anni dell’agenda della Provincia Regionale di Ragusa, ed è sostenuto in pieno dall’assessore alle Politiche Sociali Piero Mandarà. Si tratta di un progetto che tende a combattere qualsiasi forma di disagio familiare proprio perché la visita al detenuto non può e non deve essere vissuta con particolare ansia da parte dei bambini, bensì come un’esperienza di vita concreta, in cui prevalga uno stato d’ animo positivo. Una iniziativa portata avanti con successo nel corso degliultimi anni che evidenzia come l’assistenza ai più giovani è una delle priorità dell’Ente, che si impegna a trasmettere valori importanti anche in ambienti difficili e tuttavia reali come quelli di un carcere. L’iniziativa, approvata dal Tavolo Tecnico Operativo delle Case Circondariali di Ragusa e Modica, prevede la presenza di alcuni operatori destinati al colloquio con i minori, ad attività di clown-terapia e a stimolare le loro capacità artistiche. “Come presidente dell’Associazione Prometeo ONLUS – dichiara la dott.ssa Lisa Iudice – sono molto soddisfatta dell’avvio del progetto Grisù, ‘il Progetto del cuore’ come mi piace definirlo, soprattutto in questo periodo natalizio. Grisù è un progetto di grande solidarietà che prevede la presenza di due operatori socio- culturali, in questo caso di specialisti di clown terapia, presso la Casa Circondariale di Ragusa e di Modica per intrattenere i minori in visita dai loro parenti. Nasi rossi, sorrisi, giochi e una piccola stanza trasformata in uno spazio di giochi, fantasia e colore. Ringrazio l’assessore provinciale alle Politiche Sociali, Piero Mandarà, per aver anche quest’anno dato la possibilità di vivere un vero Natale a quelle fasce più deboli della società. Un progetto pilota (fino ad oggi prima esperienza in Italia) nella sua metodologia, siamo soliti pensare gli operatori di clown terapia presso reparti ospedalieri di pediatria, adesso li coinvolgiamo presso un Carcere e con ottimi risultati” ha concluso la dottoress

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa