Saldi da lunedì 2 gennaio anche in provincia di Ragusa Magro: “Puntiamo a boccata d’ossigeno sulle vendite

Prende il via da lunedì 2 gennaio, anche in provincia di Ragusa, come nel resto della Sicilia, l’appuntamento con i saldi. Sino al 15 marzo, sarà possibile acquistare i capi di abbigliamento e gli accessori a prezzi scontati. “Secondo le stime del nostro ufficio studi – afferma il presidente provinciale Confcommercio Ragusa, Sergio Magro – ogni famiglia, in occasione dei saldi invernali 2012, spenderà 403 euro. Anche nel periodo natalizio, abbiamo dovuto fare i conti con una certa prudenza negli acquisti e con un atteggiamento dei consumatori votato al risparmio. I margini delle imprese hanno subito una ulteriore riduzione perché per sostenere consumi già deboli i commercianti, laddove possibile, hanno assorbito l’aumento dell’Iva dal 20 al 21% deciso quest’estate. Con l’avvio dei saldi, adesso, confidiamo in una boccata d’ossigeno per le vendite”. Il direttore provinciale Emanuele Brugaletta rammenta, invece, le cinque regole d’oro per il corretto acquisto degli articoli in saldo. “La possibilità – dice Brugaletta – di cambiare dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato e non conforme. In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso in cui ciò risulti impossibile, della riduzione o restituzione del prezzo pagato. Il compratore però è tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto. Non c’è obbligo, invece, sulla prova dei capi. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante. Per i pagamenti, le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l’adesivo che attesta la relativa convenzione. I capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia, nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso. Inoltre, c’è l’obbligo per il negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale”.

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