Modica. Una mediocrità che viene da lontano e rifiuti solidi urbani

Il 15 aprile 1989, a due coppie di coniugi modicani, la già da allora efficientissima direzione del governo modicano faceva pervenire l’invito a pagare 3.449.500 lire quale contributo per la tenuta dell’asilo Nido frequentato dai loro figlioletti. Era avvenuto che l’asilo nido, organizzato con la presenza di un numero di bambini che consentiva una retta decente, aveva visto nel tempo, per tutta una serie di motivi, diminuire il numero di bambini. A tale diminuzione la potentissima macchina burocratica guidata da una illuminatissima direzione politica procedeva all’unica cosa che sapeva fare: dividere i costi per il numero dei bambini fino ad arrivare alla cifra di 3.449.500 lire per due bambini. Si dirà: cosa d’altri tempi; cose che potevano succedere ai tempi di Ignazio Agosta o Giovanni Di Martino. Non sarei così sicuro. Provate a verificare la evoluzione della Tassa sui rifiuti solidi urbani vi risulterà evidente che l’unica cosa che la nostra progressista ed illuminata, dall’alto, Amministrazione sa fare è la divisione dei costi per la superficie. Un’operazione da scuola elementare nella quale non si studiarono, purtroppo per noi altre operazioni per esempio come diminuire i costi complessivi di raccolta ed eliminazione dei rifiuti e come realizzare economie di gestione. Quindi quando l’Amministrazione Buscema dalla scuola elementare andrà oltre, forse… Dimenticavo: all’autorevolissima direzione politico-amministrativa del 1989 le nostre coppie di coniugi dissero: “vi potete mettere in ginocchio non vi daremo una lira”, lo fecero e non accadde nulla. E’ come l’Università S. Martino: si prevedono 9 milioni di costi, l’Università di Catania si accontenta di 5 e si vuole che si glorifichi il Sindaco per come è capace di far risparmiare il Comune, guai a chiedersi se i nove milioni comprendevano “altre spese”. Tutto ciò è governo?

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