BARONE: “Nessuno scontro fra avvocatura ragusana e modicana”

Scende nuovamente in campo Mimmo Barone, ex presidente dell’Aiga, l’Associazione Giovani Avvocati di Ragusa in merito al potenziamento del Tribunale ibleo. “Dopo avere letto con stupore le reazioni all’appello delle associazioni forensi sul tema della revisione delle circoscrizioni giudiziarie, sento il dovere di fare alcuni chiarimenti per evitare che il dibattito possa scivolare in una sterile polemica di natura campanilistica: non esiste uno scontro, più o meno bellico, tra avvocati del Foro di Ragusa e quelli del Foro di Modica. Nutro una tale stima per i colleghi di Modica per ritenere seriamente immaginabile che dietro il dibattito possa albergare animosità di natura territoriale. Come qualcuno ha sottolineato, proprio la figura dell’avvocato Pietro Borrometi ci induce a ricordare che si può diventare avvocati famosi anche in città diverse da quelle in cui ha sede il proprio studio professionale. Non esiste neanche uno scontro con i dipendenti del Tribunale di Modica, la cui professionalità e la qualità del lvaoro finora è fuori discussione”. L’avvocato Barone ricorda che esiste, molto più semplicemente una legge della Repubblica Italiana, pubblicata il 14 settembre 2011 con il numero 148, la quale, dopo oltre cento anni e dopo riflessioni, studi, analisi, dibattiti durati oltre 30 anni, ha dovuto ridisegnare la geografia giudiziaria in tutta Italia, trascendendo da questioni di natura locale. “La norma, la cui attuazione è delegata al Govenro, prevede esplicitamente la soppressione e l’accorpamento presso l’Ufficio giudiziario ove ha sede il capoluogo di provincia al 30 giugno 2011, di tutte le sezioni distaccate, di tutti i giudici di pace e di quei tribunali, come quello di Modica, che per la limitata estensione del territorio, per il basso numero di abitanti, per i minori carichi di lavoro ed indici di sopravvenienze, e per l’inesistenza di specificità territoriale del bacino di utenza, non rispondono ai criteri di legge sui risparmi di spesa ed incremento dell’efficienza degli uffici giudiziari”. “Esiste dunque – conclude l’avvocato – una questione di rilievo nazionale. Per queste ragioni le associazioni forensi, superando ogni aspetto di natura localista, hanno ritenuto indispensabile sollecitare gli organi istituzionali coinvolti, e in primis il sindaco Di Pasquale, ad attivarsi tempestivamente per evitare che i cittadini della nostra provincia, ovunque residenti, subiscano gli effetti negativi di una carenza logistica conseguente all’attuazione della legge. Questo, e solo questo, è lo spirito con il quale si sono mosse le associazioni forensi e sono convinto che tutti, compresi coloro che rivestono ruoli istituzionali, una volta individuato il nodo reale della questione, con il medesimo animo costruttivo, vogliano impegnarsi ad affrontare il tema, delicatissimo, dell’efficienza del sistema giudiziario provinciale”.

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