Modica Rete Servizi- Servizi per Modica, valzer di accuse

Si alimenta la vicenda Società per Servizi-Modica Rete Servizi. Dopo gli “strali” lanciati dall’amministratore unico della SpM contro due ex consiglieri della seconda società, ora è il legale di questi ultimi a entrare in scena. “E’ falso che nei confronti dei due ex consiglieri della Rete Servizi dal 18 novembre sia in corso una proposta di transazione rimasta senza esito.
Vero, invece, che sin dal mese di luglio per uno e dal mese di settembre per l’altro, per il tramite del legale della Servizi per Modica, ci si è attivati per ottenere un incontro Antonio Guastella, amministratore Unico della società per predisporre un piano dei pagamenti.  L’avvocato Marco Belluardo interviene in nome dei due ex consiglieri dopo la denuncia di Guastella sui conti correnti bloccati della SpM che non hanno, di fatto, consentito di fatto di pagare gli arretrati ai lavoratori. “L’unico incontro che sono riuscito ad ottenere – spiega il legale – si è tenuto ai primi di dicembre dove, alla presenza del legale della Società, è stata avanzata dal sottoscritto una proposta transattiva che prevedeva una congrua riduzione della somma dovuta ai miei assistiti ed un’opportuna rateizzazione della stessa. A tutt’oggi sono in attesa di riscontro. Notificato il primo pignoramento presso l’Istituto detentore del conto della SPM, tuttavia, ho tentato nuovamente di mettermi in contatto con l’Amministratore, al fine di rappresentare la mia disponibilità a ritirarlo e di evitare conseguenze nefaste per i lavoratori. Guastella, ignorando del tutto la mia disponibilità, ha pensato di aggirare l’ostacolo aprendo un nuovo conto presso altro Istituto di credito. Unitamente ai miei assistiti (in modo più incisivo su iniziativa .dell’attivo sindacalista), ho ritenuto di non procedere esecutivamente presso il nuovo Istituto, per consentire il pagamento degli stipendi ai lavoratori. Solo il 27 dicembre, dopo l’ennesimo e infruttuoso tentativo di ottenere un concreto riscontro dalla società debitrice, ho proceduto al pignoramento delle somme ancora giacenti presso l’Istituto di credito, nella convinzione di non arrecare danno ai lavoratori, essendo stato informato che buona parte degli arretrati erano stati saldati”. Purtroppo, però, parte dei dipendenti non aveva fatto in tempo ad incassare il proprio stipendio. “In tal senso, sempre su pressante iniziativa dei miei assistiti – aggiunge Belluardo – ancora una volta ho fatto sapere a Guastella, tramite persona di fiducia, che ero disponibile a ritirare immediatamente il pignoramento se addiveniva a un incontro per definire la situazione. La sua risposta lapidaria fu: “Se ne parla il tre di gennaio”. E’ bene evidenziare che l’importo pignorato è di gran lunga inferiore alla somma accreditata dal Comune”.

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