Peculato. Arrestato infermiere dell’Ospedale Maggiore di Modica, E’ ai domiciliari

Un infermiere professionale dell’Ospedale Maggiore è stato arrestato per peculato e detenzione di sostanze di natura stupefacente. Sono stati i carabinieri della Stazione di Modica, guidati dal comandante Antonio Reinato( sinistra), a bussare alla porta della villa di Vincenzo Giummarra, 47 anni, intorno alle sei del mattino. Trovata una grossa quantità di medicinali di esclusivo uso ospedaliero. L’uomo, che lavora al Pronto Soccorso ha ottenuto i domiciliari. I militari hanno accertato, oltre alla lussuosa villa, il possesso di una Mercedes, di altre due auto e di una moto di grossa cilindrata. All’interno, come si diceva, una vera e propria farmacia ambulante. Tra i medicinali alcuni erano con l’indicazione “doping”,  vale a dire con effetto dopante, gran parte con principi attivi disciplinati dal Dpr 309/90, alla Tabella II, sezione D, cioè contemplati tra gli stupefacenti e che hanno, dunque, lo stesso effetto dell’eroina e della cocaina, e poi c’erano anche confezioni di morfina. Dietro riportavano tutte l’annotazione della tabella II. Trovate anche siringhe e provette per prelievi. Il fatto più impressionante è la presenza di una sacca sterile a circuito chiuso di raccolta, contenente ancora tracce del sangue riportante ancora il nome della paziente, utilizzata probabilmente per effettuare una trasfusione(si chiamano sacche per emazie concentrate).
L’indagine è stata diretta dal sostituto procuratore della Repubblica, Gaetano Scollo, e coordinata dal Procuratore capo, Francesco Puleio, ed è stata resa nota nei particolari oggi pomeriggio dal comandante la Compagnia, Alessandro Loddo(a destra). Giummarra sarà sottoposto ad interrogatorio di garanzia dal Gip, sabato mattina(è stato autorizzato a recarsi senza scorta in Tribunale). E’ accusato di peculato e detenzione illegale di medicine ad effetto supefacente. Denunciato per peculato un altro infermiere del “Maggiore” ma di diverso reparto, V.F., 54 anni, siracusano d’origine ma residente a Modica. Anche a casa sua sono stati trovati vari tipi di medicine ospedaliere, dal Malox alla Tachipirina al Matrifen. I due non sarebbero collegabili fra loro. Pare che abitudinariamente svolgessero attività infermieristica privata dopo le ore di lavoro, remunerata. Da tempo la direzione generale dell’Asp aveva vietato il rapporto lavorativo part time ma, evidentemente, l’attività intra-moenia era proseguita. Secondo i militari dell’Arma, Giummarra, avrebbe portato all’esterno dell’ospedale una notevole quantità di confezioni di metadone e anfetamina in dotazione al Sert. Le indagini intendono chiarire se tali medicinali venivano impiegati su pazienti che abusano di droga ma è più che probabile che l’intessato li utilizzasse per curare persone oltre le ore di lavoro, per un’attività privata e parallela comunque non consentita. L’infermiere, fermato ieri, non ha saputo dare spiegazioni ai carabinieri che lo hanno interrogato subito dopo l’arresto.

foto andrea maltese copyright

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