Gli ispettori Inps multano parrucchiere modicano che protesta. L’Istituto spiega

Accorata protesta di un artigiano modicano al Prefetto di Ragusa, al Ministro del Lavoro e alla presidenza dell’Inps. “Non ne posso più” – scrive Orazio Modica Ragusa da anni titolare di una sala di acconciature. Alcuni giorni fa – denuncia – alla presenza di diversi clienti, hanno fatto “irruzione” (nel vero senso della parola), tre donne che si sono qualificate per ispettrici dell’Inps. In quel momento non ero presente, nonostante ciò hanno proceduto giustamente ai controlli. Le ragazze messe in imbarazzo dalla loro arroganza hanno fornito i loro dati e la loro posizione contributiva. Solo una, tra l’altro in stato di gravidanza, ha avuto un attimo di esitazione sulla data di assunzione, dichiarando di non ricordare bene se risaliva alla seconda metà di novembre o ai primi di dicembre dello scorso anno. Le ispettrici hanno verbalizzato la dipendente aveva dichiarato di essere stata assunta il 15 novembre, mentre da altri accertamenti è stato poi appurato che c’era una differenza di una quindicina di giorni”. La dipendente, insomma, aveva detto di non ricordare bene e di questo, secondo l’artigiano non sarebbe stato tenuto conto. Morale della vicenda. L’uomo si è visto notificare un verbale di oltre tremila euro. “La mia amarezza – aggiunge – si alimenta se penso a quale sia l’entità dell’abusivismo che c’è anche nella mia categoria, quanti siano gli abusivi che lavorano da parrucchieri girando per le case o ricevendo i clienti nei garage delle proprie abitazioni. E’ lì che dovrebbero fare i blitz e le irruzioni e non dai lavoratori onesti come il sottoscritto. Sarebbe necessario che l’onestà fosse premiata e non multata” Modica Ragusa ha presentato ricorso. Arriva la replica da parte dell’Inps sulla vicenda. “La lavoratrice – viene spiegato – ha dichiarato alle ispettrici, di avere iniziato a lavorare nella prima metà del mese di novembre del 2010 e di essere stata assunta il 15 dicembre 2010. A seguito di tale dichiarazione è stato calcolato un addebito di 12 giorni per il mese di novembre e di 10 giorni per il mese di dicembre 2010, per un totale complessivo di 22 giorni. Sulla base di ciò, il datore di lavoro ha ricevuto un addebito di 124 euro a titolo di contributi, più 53 euro a titolo di somme aggiuntive per un totale di 177 euro. Da tale accertamento scaturisce l’illecito sanzionatorio (lavoro nero) per avere impiegato prima della regolare assunzione un lavoratore subordinato senza la preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro, per avere impiegato prima della regolare assunzione un lavoratore subordinato per un totale di 22 giorni senza la preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro. Il calcolo di tale illecito è stato applicato nella misura minima di 1000 euro per il primo reato e di 165 euro per il secondo. Totale complessivo 1.165 euro. Poiché il datore di lavoro non ha provveduto a sanare le inosservanze di cui sopra entro i termini, l’atto ha prodotto gli effetti della contestazione”.

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