Consiglio Comunale di Modica. Un debito fuori bilancio approvato. Ritirati altri quattro. Rilievi dalla Corte dei Conti sul bilancio di previsione 2011

Approvato un solo riconoscimento di debito fuori bilancio al Consiglio Comunale di Modica, ritirati dall’amministrazione altri quattro per mancanza di parere. Discussione sul licenziamento di alcuni dipendenti della Coop il Gruppo richiesta da sei consiglieri comunali e replica dell’assessore ai Servizi Sociali, Paolo Garofalo.
Nota della Corte dei Conti al consiglio su sostanziali rilievi sul bilancio di previsione 2011 e sui quali il Presidente del Consiglio Comunale inviterà l’amministrazione ad intervenire per correggere le situazioni emerse.
Presenti venti consiglieri il consiglio si apre con una comunicazione della Corte dei Conti, fatta recapitare al Sindaco e al Presidente del Consiglio comunale e ai revisori dei conti, che pone rilievi sulla formazione del bilancio di previsione per l’anno 2011. In particolare nella nota si rileva: l’elevata previsione, per l’esercizio 2011, di entrate da sanzioni per violazioni al codice della strada e da recupero di evasione tributaria in presenza di bassa capacità di riscossione; un consistente aumento delle entrate dei titoli I-III-IV ; la reiterata previsione di copertura di disavanzo di amministrazione attraverso entrate da plusvalenze di alienazioni di beni patrimoniali in assenza di una effettiva realizzazione delle vendite a consuntivo; un incremento della spesa per il personale in fase previsionale tale da incidere sul rispetto dei limiti previsti dalla norma.
Il consiglio si apre con la discussione sul riconoscimento del debito fuori bilancio – Università degli Studi di Catania – con una dichiarazione del presidente della commissione bilancio Giancarlo Poidomani il quale pone l’esigenza di avere una relazione sul debito e altra documentazione come la rendicontazione di una manifestazione.
L’amministrazione ritira il punto.
Si passa al riconoscimento del debito fuori bilancio – associazione culturale “Cafè Express” – 1.654,00 euro riconosciuto con sentenza del Tar.
Il presidente della commissione bilancio Poidomani precisa che non si tratta di un debito per un servizio reso ma ha una natura diversa. Si tratta delle spese legali per i quali il Comune è stato condannato perché il dirigente di merito allora negò documenti richiesti dall’associazione per la ricostruzione del debito. Giudica che era un debito che si poteva evitare. Sarà adesso la Corte dei Conti ad assumere una decisione di merito in questo senso.
Il consigliere Giovanni Migliore motiva il voto contrario e sostiene che il consiglio non può approvare il debito perché la macchina organizzativa dell’ente ha negato il rilascio di documenti , richiesti il 27 febbraio 2009, su una istanza dell’associazione. Si tratta di negligenza amministrativa ma anche politica.
Il consigliere del Sel Vito D’Antona rileva che l’amministrazione fa opera meritoria quando paga il debito prima del riconoscimento in quanto evita il gravame di ulteriori spese. Per anni la crisi di liquidità ha determinato da parte dei creditori la scelta di ricorrere al giudice di merito per acquisire le legittime somme
dovute; non comprende l’atteggiamento del dirigente che nega il rilascio di documenti e il comune citato in giudizio è condannato alla pena pecuniaria.
Il consigliere Michele D’Urso dichiara che voterà sempre contrario sin quando in consiglio non arriveranno con tempestività le delibere del riconoscimento; arrivano tempestivamente in giunta per il pagamento e non di già ne civico consesso dove peraltro i debito fuori bilancio, che arriva postumo, deve essere discusso ed approvato. Il consiglio ha il diritto di avere prima del pagamento la delibera del debito fuori bilancio e poi dopo onorare il debito. Peraltro chiede di sapere la cronologia dei pagamenti e con quale metodo viene rispettata.
Il consigliere dell’MPA Tato Cavallino chiede di sapere se sono stati assunti provvedimenti a carico del dirigente che ha negato la documentazione. Il segretario generale replica che non è a conoscenza di provvedimenti atteso che all’epoca dei fatti non era titolare a Modica. Provvedimenti che vanno assunti in modo rapido e contingentato come disciplinato dal contratto. Chiede al presidente che gli atti pervengano in consiglio prima che i debiti vengono pagati.
Ai voti il debito passa a maggioranza con dodici favorevoli, quattro contrari e tre astenuti.
Si passa al debito fuori bilancio della ditta C.E.A. srl. Si tratta di un decreto ingiuntivo del tribunale di Messina. La delibera e sprovvista di parere perché la commissione non ha fatto in tempo ad evaderlo. Il debito è di 9.720,00 euro.
Il consigliere Giovanni Migliore atteso che manca il parere della commissione e che il debito è stato pagato (non c’è alcuna fretta dunque a votarli e quindi non si comprende l’urgenza) allora è più consono avere gli atti completi. A questo punto l’amministrazione atteso che anche gli altri punti, debiti fuori bilancio, non sono muniti del parere, ritira i punti rimanenti dall’ordine del giorno.
Il consiglio affronta la discussione sul licenziamento di alcuni dipendenti, avvenuti tra dicembre 2010 e giugno 2011, della Coop il Gruppo presentata dal consigliere Gerratana ed altri, (Nigro, Migliore, Stracquadanio, Puccia, Colombo) sulla scorta di una nota del sindacato Confsal che lo ha sollevato sulla stampa.
Il capogruppo del Territorio Paolo Nigro, cofirmatario del documento, invita l’assessore ai Servizi Sociali, Paolo Garofalo ad illustrare la risposta a quanto richiesto.
L’Assessore Paolo Garofalo ritiene che sia necessaria fare un’opera di chiarezza attesa la delicatezza del problema. Non sono, intanto, 90 le lavoratrici licenziate. Precisa che sono lavoratori non dipendenti diretti dell’ente ma di cooperative che tengono un rapporto di servizio con il Comune.
I numeri resi noti, dunque, non sono corretti. Il progetto “ A Casa tua” fu gestito prima con i fondi regionali e appena esauriti con quelli comunali. A dicembre del 2010 quel progetto fu sospeso per mancanza di fondi. Il progetto, però, sarà riavviato con le somme provenienti dalla legge regionale 328 in corso di aggiudicazione.
Dell’assistenza igienico personale dei bambini nelle scuole, questo il nodo del problema, se ne occuparono 52 lavoratori a tempo limitato. Nel bando ne erano previsti 27 a tempo pieno.
La cooperativa che ha vinto poi la gara per l’espletamento del servizio si è attenuta al bando dell’amministrazione assumendo una percentuale superiore all’80% dei lavoratori previsti rispetto ai 27. Tra questi, però,dieci non avevano i titoli per essere assunti. Altri non hanno inteso partecipare alle selezioni previste dalla stessa amministrazione e sulle quali, peraltro, è stato dato ampio risalto negli organi di stampa attraverso un comunicato dell’assessorato.
L’amministrazione attesa la richiesta di un potenziamento del servizio è disponibile per aumentare il personale vista la domanda di servizi che proviene dalle scuole. Il compito dell’amministrazione è comunque quello di dare il servizio e non garantire il livello occupazionale. Giudica inattuale e sconveniente andare dietro alle richiesta di un sindacato perché ciò non consentirebbe di garantire il servizio.
Il Presidente del consiglio comunale stigmatizza l’assenza dei consiglieri che hanno lasciato l’aula durante il dibattito e chiede al consiglio se è il caso di continuare la discussione.
Il consigliere Giovanni Migliore ritiene che non ci siano le condizioni politiche per farlo. Dello stesso avviso il capogruppo del PID Giorgio Stracquadanio e ritiene esaustivo il chiarimento fornito dall’assessore Garofalo.
Il consigliere Massimo Puccia si ritiene soddisfatto della relazione dell’assessore e si ritiene confortato dalle sue ragioni. Stigmatizza la diffida del sindacato che ha posto il problema.
Il capogruppo del Territorio Paolo Nigro concorda con il presidente circa l’assenza dei consiglieri che lasciano l’aula. Denuncia il fatto che doveva dirsi stop alle proroghe che sono invece continuate rispetto alle indizioni delle gare di appalto. Bene che si parli del licenziamento ma lo spunto è importante per affrontare una discussione più ampia sul servizio. I requisiti di legge vanno sempre rispettati come del resto si fa per altri servizi pubblici. Denuncia che tra i 52 occupati, una diecina non avevano i requisiti di legge per essere impiegati. La cosa si poteva sanare se si fossero fermate le proroghe e fatti i bandi di gara. Si deve fare in modo che nei fatti si porti avanti il concetto di rispettare le leggi quanto più possibile. I lavoratori hanno diritto ad una risposta per capire se hanno un’aspettativa di impiego oppure no. Se del caso si potrà sempre dare un atto di indirizzo all’amministrazione.
Il capogruppo del PD Giorgio Zaccaria rileva l’assenza del firmatario della richiesta di discussione e altri tre consiglieri firmatari. Si compiace con l’assessore Garofalo che ha dato spiegazioni di merito e si chiede se il servizio va destinato ai bambini o serve solo a dare occupazione.
L’Assessore Paolo Garofalo, intervenendo replica che vuole evitare ogni strumentalizzazione e il consiglio ha fornito un sereno e costruttivo dibattito. Lì’amministrazione non è stata d’accordo a inserire nel bando il dato che tutto il personale di una cooperativa passi all’altra aggiudicataria in quanto nei servizi sociali non tutti possono fare tutto. Sono necessarie le professionalità e quindi le cooperative devono investire nel personale per garantire professionalità e sopratutto qualità nei servizi. Peraltro nessuno ha impugnato i bandi, a dimostrazione della loro bontà.
Il capogruppo di Territorio Paolo Nigro reitera al Presidente del Consiglio comunale la richiesta di inserire all’ordine del giorno del prossimo consiglio la mozione d’ordine sulla TARSU per la quale si era sviluppato un articolato dibattito nella seduta precedente. La seduta del consiglio a questo punto viene sciolta.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa