Il rimprovero della Corte dei Conti al Comune di Modica. D’Urso: “Politica finanziaria e provvedimenti tardivi e inefficaci adottati dalla maggioranza da settembre ad ora”

Il documento della Corte dei Conti(delibera 4/2012) letta ieri sera dal presidente del Consiglio Comunale di Modica, Carmelo Scarso, rileva ingiustificabili criticità nella redazione e nell’approvazione del bilancio previsionale e nella salvaguardia degli equilibri generali del bilancio (entrate da alienazione degli immobili a copertura del disavanzo non realizzabili, entrate da accertamenti per multe e tasse previste non congrue, spese da effettuare previste in eccesso e da ridimensionare) ed impone d’imperio alla giunta comunale ed ai consiglieri che la sostengono le manovre da porre in essere. “La Corte – sottolinea il coordinatore cittadino del PdL, Michele D’Urso – aggiunge che vi sono altre criticità non trattate ma non per questo giustificate sulle quali quali si riserva di tornare, e sottolinea l’assenza – nell’adunanza appositamente convocata -della amministrazione di Modica, che non ha presenziato nè ha inviato memorie”.
Cosa significa tutto ciò, consigliere D’Urso?
“Significa che la Corte ha voluto “bocciare” la politica finanziaria ed i provvedimenti tardivi ed inefficaci adottati dalla maggioranza da settembre ad ora e questo suona come il colpo di grazia ad una amministrazione che non ha mai brillato per efficienza e che ora, dopo quasi quattro anni nei quali Modica è andata indietro su tutto (dalle opere pubbliche alla confusionaria politica tributaria, dai pessimi servizi ai cittadini al disinteresse per la organizzazione degli uffici), si è dimostrata inefficiente anche sul versante finanziario, essa che aveva fondato tutto sulle accuse rivolte alla precedente amministrazione proprio su tali tematiche. Come coordinatore cittadino del PdL, partito di opposizione, rilevo che l’atto della Corte riprende tutti i motivi che hanno indotto la opposizione prima ad abbandonare l’aula in sede di approvazione degli strumenti finanziari e quindi a votare contrario, come si evince dai resoconti delle sedute e dalle dichiarazioni espresse al tempo ai mezzi di comunicazione. in analogia a quanto rilevato dalla Corte, tutte le espressioni consiliari di minoranza avevano detto che la alienazione degli immobili a copertura del disavanzo andava rivista dopo i bandi andati deserti, che le entrate previste non erano congrue in un bilancio approvato tardissimo e che quindi era più un consuntivo che un previsionale, e che le spese erano, per tale ragione, da ridimensionare. Ma la maggioranza non ha voluto ascoltare un’opposizione il cui lavoro serio e costruttivo rimarrà ora certificato dal provvedimento della Corte, approvando allora lo strumento finanziario sulla forza dei numeri, mentre non sappiamo cosa farà ora, ad esercizio è concluso, la Giunta della “marcia indietro”, che passa più tempo a correggere i propri errori che ad amministrare, con i risultati che tutti vediamo”

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