Pozzallo. Lo sbarco del 26 ottobre del 2009. Il Gup commina pene con sanzioni milionarie

Quattro condanne per oltre sedici anni complessivi di reclusione, quasi quattordici milioni di euro di multe, e un’assoluzione. Sentenza ieri mattina del Gup del Tribunale di Catania, Catena, a conclusione del processo per associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina con l’aggravante del numero di persone trasportate, del lucro, omicidio e reati inerenti il codice della navigazione(nell’occasione si registrò la morte di un extracomunitario e qualche giorno dopo quella di un neonato, all’Ospedale Maggiore di Modica, partorito da una donna clandestina giunta sullo stesso natante). Il magistrato etneo ha inflitto tre anni e dieci mesi di reclusione ciascuno a Rabat Moatemid, 34 anni, Karim Al Braui, 25 anni, Huruy Gyssau, 25 anni, tutti eritrei ed egiziani, difesi dall’avvocato Tiziana Boscarino, e tre anni e otto mesi di reclusione all’italiano Marco Gigli, 24 anni, originario di Asmara, ritenuto parte dell’organizzazione criminale libica che aveva pianificato il “viaggio”, arrestato nel mese di novembre del 2009, che è stato difeso dall’avvocato Giuseppe Pellegrino. Ognuno dei quattro è stato condannato anche al pagamento della “vertiginosa” multa di 3.384.200 euro. Sono stati tutti assolti dal reato associativo. Assolto per non avere commesso il fatto Aimaniel Ashmelash, 26 anni, che è stato difeso dall’avvocato Alessandro Agnello. Il pubblico ministero della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania, Ursino, aveva chiesto pene per complessivi settantacinque anni di carcere e cioè sei anni e otto mesi di reclusione ciascuno per gli extracomunitari, e quattro anni e otto mesi per Gigli in virtù del fatto che questi aveva collaborato con la giustizia. I quattro condannati sono stati ritenuti gli scafisti dello sbarco avvenuto a Pozzallo il 26 ottobre del 2009. Complessivamente sbarcarono 199 tra eritrei e somali.

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