Abuso d’ufficio. Modica, a processo tre dipendenti delle poste e due imprenditori

Il direttore e due dipendenti in presso l’Ufficio postale di Modica Alta, Guglielmo Delibera, Salvatore Scribano e Glaidio Magliocca, sotto processo per abuso d’ufficio aggravato in concorso, con due imprenditori, Giuseppe Iemmolo e Roberto Licitra. I tre dipendenti avrebbero favorito questi ultimi che avevano presentato alla Regione Siciliana richieste di contributi, il cui accoglimento dipendeva dalla collocazione in graduatoria effettuata anche in base all’orario di spedizione delle raccomandate. Ieri mattina il Collegio Penale del Tribunale di Modica(Maggiore, Manenti, Chiavegatti)ha escusso i querelanti, ovvero due imprenditori e un agronomo. Secondo il pubblico ministero, Alessia La Placa, il 13 ottobre del 2008 gli indagati avrebbero ricevuto, al di fuori dell’orario di servizio, plichi contenenti buste-raccomandata con i documenti per partecipare al bando Por Sicilia 2000/2006 e avrebbero compiuto le operazioni di accettazione e inoltro in modo da farle risultare rispettivamente prima e seconda delle spedizioni di quel giorno, senza rispettare il turno di ordine cronologico d’arrivo degli utenti in sala accettazione e davanti allo sportello. Carmelo Basile ha raccontato, ad esempio, di essersi portato davanti all’ufficio postale già il giorno prima, domenica, per fare la fila e di avere trascorso la notte insieme ad altre due persone in Corso Nino Barone. “La domenica da mezzogiorno – ha detto – mi sono posto dietro la porta della posta e ho trascorso lì anche la notte. La mattina è arrivato il direttore Delibera che non ha accettato elenco che avevamo preparato sui turni e l’ha accartocciato e buttato. Nel frattempo è arrivato un altro dipendente con plico identico al nostro. Quando siamo entrati, circa cinque minuti dopo le otto, l’operatore era intento a pesare una raccomandata. Mi è toccato il numero quattro e allora ho chiesto spiegazioni. Poi ho saputo che avevano fatto altre operazioni, quelle portare dal dipendente. Del caso si è occupato la Guardia di finanza. L’agronomo Fabio Cataldi ha spiegato che nel bando si dava priorità alle pratiche in base all’ordine di presentazione tramite posta o corriere. “Io avevo predisposto circa quindici pratiche – ha detto – ci sono andato il giorno prima, di pomeriggio, e c’erano già due persone”. Il collegio difensivo è formato dagli avvocati Coria, Ruta, Monego, Gulino e Cultrera. Si tornerà in aula il prossimo sei giugno.

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