Catania. Operato alla testa il bambino di Ispica caduto dal vano scala della sua casa. E’ in coma farmacologico

Intervento chirurgico oggi, intorno a mezzogiorno per il bambino di Ispica, G.I., tre anni appena, vittima di un volo di circa sei metri, cadendo dal vano scala dell’edificio di due piani dove risiede con i giovani genitori e i nonni, in Via Monreale, al Quartiere San Paolo. Il piccolo è stato, infatti, sottoposto a un delicatissimo intervento nella divisione di Neurochirurgia dell’Ospedale Cannizzaro di Catania diretta dal dal professore Carmelo Denaro, dopo che dalla Tac era risultata una decompressione della massa ematica che si era allargata. L’operazione, secondo quanto ha sottolineato il direttore sanitario Salvatore Giuffrida, tecnicamente è riuscita ma occorrerà attendere la reazione che avrà il bambino, che è in coma farmacologico, tra alcune ore. Non è improbabile che si possa ricorrere a nuovi interventi operatori. A Ispica è un andirivieni di parenti e conoscenti nella casa dei genitori e dei nonni. La comunità ispicese, con in testa il sindaco Piero Rustico, è in apprensione per i risvolti della vicenda. Il primo cittadino si è costantemente tenuto informato sugli sviluppi della situazione. La speranza è che accada “il miracolo”. Anche sui blog si è parlato della tragedia. La porta d’accesso all’unità di emergenza dell’Ospedale Maggiore di Modica porta i segni della disperazione del nonno, colui che a braccia lo ha consegnato ai medici del Pronto Soccorso. Il vetro dell’infisso è, infatti, visibilmente danneggiato. “E’ stato il nonno – spiega un infermiere – nella foga di aprire con qualsiasi mezzo la porta e fare dare aiuto al nipotino”. Il bambino si trovava nel pianerottolo al secondo piano dell’edificio insieme alla mamma. Si è sporto dalla recinzione provvisoria in legno della scala ed ha perso l’equilibrio finendo nel pianerottolo sottostante. Ha riportato varie fratture ma la più grave è quella del mappamondo cranico. E’ arrivato al “Maggiore” in arresto cardiocircolatorio. E’ stato soccorso dai medici e poi rianimato e intubato dai rianimatori del nosocomio. Un paio d’ore dopo il viaggio in elisoccorso a Catania.

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