Incarcerato lo sciclitano uxoricida. Massimo La Terra aveva annunciato un’altra relazione su Facebook

Si sono aperte le porte del carcere di Modica, stamattina intorno alle 8 per Massimo La Terra. Nei suo confronti spiccato l’ordine di fermo indiziario per omicidio volontario per la morte della moglie, Rosetta Trovato. L’uomo, 41 anni, con precedenti per il tentato omocidio del padre Angelo per il quale fu condannato nel 1999 a tre anni di reclusione, disoccupato tuttofare, deve ancora chiarire quanto accaduto nella casa di Via Simeto, al quartiere Stradanuova, a Scicli, nella prima mezza giornata di sabato, da quando la la figlia quindicenne della coppia ha lasciato l’abitazione per andare a Modica dove studia. Si deve chiarire anche il suo privato che non ha lesinato a raccontare sul suo profilo Facebook. Alle 21,45 del 31 dicembre scorso scrive sul socialnetiwork: “Ho cominciato una nuova storia d’amore e spero che dura per tutta la vita perchè sono stanco di avere delusione: ti amo Nina!”; e poco prima alle 19,54 aveva scritto: “auguri amore mio ti amo tanto ci vediamo alle 24:20 a dopo buon anno gioia”. Appena tre giorni prima, il 28 dicembre, scriveva:”sto cercando una casa in affito per me con poco chi lo sa melo faccia sapere grazie”. Il 24 novembre, si mostra disperato: “18 anni, 3 mesi e 12 giorni di sofferenza: basta chiudo la porta!”. Fin qui le sue esternazioni via web. E la vita reale, quella di tutti i giorni? Un inferno per la moglie costretta a fare fronte ai bisogni dell’intera famiglia passando da un lavoro domestico all’altro. Non si fermava un attimo: si muoveva a bordo di un motorino. Per lei lavoro, lavoro e solo lavoro. Lui, invece, niente: bere, gioco e donne. L’ultima una donna rumena, Nina, che vive in città. E’ lei la donna con la quale doveva rifarsi una vita? Massimo La Terra, intanto, è in carcere, in stato di fermo. Il corpo senza vita di Rosetta Trovato è custodito, invece, presso l’obitorio dell’ospedale Maggiore di Modica dove il medico legale, Francesco Coco di Siracusa, ha eseguito nella mattinata di ieri una nuova ricognizione sul cadavere per sottoporlo, nella giornata di oggi, ad esame autoptico. Sulla donna non ci sono ematomi e lesioni: ci sono solo quei lividi sul collo che mostrerebbero manovre di strangolamento. Nessuno ha sentito nulla durante la mattinata. In quella strada lunga e stretta che collega il corso Umberto e la via Colombo niente grida, niente rumori sospetti. La donna è stata trovata priva di vita nel vano a piano terra; nessun ruzzolone dalla scala anche perchè essendo questa molto stretta avrebbe procurato, nella botta, degli ematomi sul corpo che non ci sarebbero. Parecchie le testimonianze dei vicini di casa, dei parenti e degli amici che i carabinieri hanno raccolto dalla scoperta del delitto fino a queste ore al fine di fare piena luce sul grave fatto di sangue che ha distrutto una famiglia.

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