Assistenza disabili psichici in Provincia di Ragusa. Possibile l’emergenza sociale

Le cooperative sociali della provincia di Ragusa che assistono disabili psichici dicono basta. Confcooperative, Federsolidarietà e Legocoop, insieme alle sigle sindacali pongono l’accento su una possibile emergenza sociale. La situazione è ormai insostenibile, con Comuni che accumulano debiti nei confronti delle cooperative da due anni. Mentre Comiso annuncia la fine del servizio già da febbraio 2012 e Vittoria propone ancora un dimezzamento delle rette per i disabili.

“Diversi comuni della provincia – spiega Gianni Gulino di Confcooperative – con la sola eccezione del capoluogo, non pagano da diversi mesi le cooperative che assistono ogni giorno e con grande professionalità i disabili psichici. Stiamo parlando di Enti che devono erogare centinaia di migliaia di euro”. Un ritardo che ha messo in ginocchio le cooperative e che rischia di costringerle ad un atto estremo, ovvero a sospendere il servizio. “Ma dove mettiamo – si chiede Gulino – tutte queste persone che hanno bisogno di cure ed attenzioni molto specifiche? Ci sono ragazzi disabili bene inseriti nelle comunità che attraverso il lavoro degli operatori hanno trovato la loro migliore dimensione di esistere. E non è pensabile dimezzare le rette”. Per arginare questa emergenza sociale le cooperative, unite alle sigle sindacali si erano già riunite nel dicembre scorso per un sit in di protesta ed un incontro in Prefettura. Da allora, però, nulla si è mosso. “Ci troviamo – conferma Gulino – di fronte ad un problema enorme che necessita di una soluzione immediata, che preveda l’erogazione delle somme spettanti alle cooperative da parte dei Comuni morosi. Altra questione è legata ad una normativa da fissare a livello regionale per garantire un futuro ad un servizio necessario”. Di questo si è anche parlato nei giorni scorsi nel corso di un incontro presso la sede di Confcooperative alla presenza dei deputati regionali Roberto Ammatuna, Pippo Digiacomo e Orazio Ragusa. “Noi tutti – conclude Gulino – siamo dell’idea che si debba mettere nero su bianco una norma che consenta ai Comuni di pagare il loro enorme debito e, dunque, di potere garantire questo lavoro senza ulteriori incognite e sacrifici. Speriamo che la Prefettura, finora molto disponibile, ci aiuti a creare un tavolo che riunisca noi ed i sindaci per trovare una soluzione comune a quella che si configura come una emergenza sociale”.

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