Pizzino nel reggiseno con numeri telefonici e cifre. Ventenne di Pozzallo condannata a quattro anni per droga

Quattro anni e due mesi di reclusione e diciottomila euro di multa. E’questa la condanna emessa ieri pomeriggio dal giudice monocratico del Tribunale di Modica, Antongiulio Maggiore, a carico della pozzallese Alessandra Fumia, 21 anni, in atto agli arresti domiciliari, accusata di spaccio di sostanze stupefacenti. Era stata fermata il dodici ottobre del 2010 dai carabinieri in Piazza Matteotti a Modica insieme al tunisino Billel Jallabi, anche lui allo stato detenuto. La giovane, che era difesa dall’avvocato Raffaele Pediliggieri, era stata fermata ed accompagnata presso la sede della Compagnia dei Militari e sottoposta a perquisizione personale con l’ausilio di una vigilessa. All’interno del reggiseno fu rinvenuto un biglietto dov’erano riportati numeri e sigle, che per gli inquirenti rappresentavano contatti e soldi frutto dalla cessione di sostanza vietata. Il diciannove novembre successivo, l’interessata fu arrestata sempre dai carabinieri insieme con un’amica palermitana a Modica. In questa occasione, per sfuggire all’arresto, le due avevano cercato di nascondere la droga nel reggiseno mentre una parte l’avevano, addirittura, gettata sul tappetino posteriore dell’auto dei militari dell’Arma. Ci fu il processo per direttissima e la condannata a un anno e quattro mesi di reclusione e ottomila euro di multa, con l’abbreviato, mentre l’amica fu condannata ad un anno. Il pubblico ministero, Veronica Di Grandi, ieri era stata molto severa nella sua richiesta di condanna che era stata di sei anni e sei mesi di reclusione e trentamila euro di multa. Sulla ragazza, nel corso del dibattimento, era stata eseguita una perizia psichiatrica ma il consulente tecnico d’ufficio aveva concluso che era in grado di intendere e di volere considerato che era stato ipotizzato uno stato di depressione.

Condividi su facebook
Facebook
Condividi su twitter
Twitter
Condividi su whatsapp
WhatsApp
Condividi su email
Email
Condividi su print
Stampa