IL CIOCCOLATO : qualità e virtù. La rubrica medica a cura del dottore Federico Mavilla

Ritengo che sia opportuno e doveroso affrontare, chiarire, elogiare, definire e attenzionare il prodotto che più ha reso famosa e nota la nostra Modica : il cioccolato.
Se è vero che i cibi più buoni sono anche quelli più pericolosi per la salute, il cioccolato sembra essere la classica eccezione che conferma la regola, o almeno in parte.
Tenuto alla larga da chi ha il culto della pelle pulita e della linea, il cioccolato è da sempre, invece, un alleato nel combattere e nel prevenire una serie di disturbi quali l’ipertensione, la depressione, le patologie cardiovascolari e perfino l’insonnia. Questo grazie alle innumerevoli componenti che fanno del cioccolato un alimento che dà benessere a tutto il corpo.
Una direttiva dell’UE obbliga i produttori di cioccolato a specificare sull’etichetta la composizione del cioccolato, in modo che si distinguano i tipi di cioccolato puro da quello non puro e dai surrogati.
Viene definito cioccolato puro soltanto quello prodotto con burro di cacao e senza grassi vegetali aggiunti: è in questo gruppo che viene considerato il cioccolato modicano, che ha una percentuale di burro di cacao del 65% fino al 90%.
E’ definito semplicemente cioccolato, invece, quello prodotto con l’aggiunta di grassi vegetali in quantità non superiore al 5%. Vengono infine definiti surrogati o prodotti a base di cacao quelli contenenti più del 5% di grassi vegetali.
Il cioccolato puro rappresenta una delle più generose fonti alimentari di flavonoidi, rinomati antiossidanti presenti negli alimenti di origine o derivazione vegetale, come il tè, il vino rosso, gli agrumi ed i frutti di bosco.
Tanto maggiore è la percentuale di cacao nell’amata tavoletta e tanto superiore è la presenza di flavonoidi. In media, 100 grammi di puro ne contengono 50-60 mg, mentre in un’analoga quantità di cioccolato al latte ne ritroviamo soltanto una decina di mg. Addirittura nulla è invece la percentuale di flavonoidi nel cioccolato bianco.
Dal punto di vista quantitativo, il contenuto in flavonoidi del puro si avvicina a quello dei frutti di bosco (alimenti antiossidanti per eccellenza), mentre sotto il profilo qualitativo rispecchia, con le sue catechine, il potere antiossidante del the verde.
Ma perché i flavonoidi del cioccolato sono così importanti per la nostra salute?  Questi antiossidanti naturali limitano gli effetti negativi associati ad elevati livelli plasmatici di colesterolo ed in modo particolare della sua frazione “cattiva”, data dalle lipoproteine LDL. Così facendo, i flavonoidi proteggono le arterie dai danni dell’aterosclerosi e prevengono malattie cardiovascolari come l’infarto e l’ictus. Il consumo quotidiano di piccole quantità di cioccolato fondente è inoltre in grado di abbassare lievemente la pressione arteriosa.
Numerosi sono gli altri effetti benefici che il cioccolato ha sull’organismo. Ad esempio, i tannini presenti nel cioccolato aiutano a combattere la carie perché impediscono la proliferazione batterica ed il fluoro contenuto migliora lo smalto. Il cioccolato è un toccasana anche per la mente, in quanto il fosforo combatte l’affaticamento mentale, mentre la caffeina stimola il sistema nervoso e la teobromina aiuta a concentrasi.
L’assunzione di cioccolato poco prima di coricarsi aiuta a combattere l’insonnia poiché aumenta i tassi di serotonina che favoriscono l’assopimento. E ancora: i polifenoli contenuti nel cioccolato hanno un’azione antipertensiva, mentre le procianidine combattono il colesterolo cattivo e l’ossidazione
Attenzione però, perché non tutti possono mangiare cioccolato senza problemi. Questo alimento, infatti, essendo molto grasso impegna il fegato, quindi è controindicato a chi soffre di malattie epatiche e ai bambini sotto i 3 anni. Inoltre, può essere dannoso per chi soffre di mal di testa, perché, pare, potrebbe favorire l’insorgenza di emicrania. Infine, chi è particolarmente sensibile alla caffeina dovrebbe evitare l’assunzione di cioccolato poiché il contenuto di caffeina è piuttosto alto.
Spesso chi è di cattivo umore o depresso abusa nel mangiare il cioccolato. Questa, che sembra essere solo una scusa golosa per abbuffarsi di cioccolato, ha in realtà un fondamento scientifico. Il cacao, infatti, attiva un benessere transitorio, una breve sensazione di piacere. Il motivo è che mangiando cioccolato si attiva la serotonina, il cosiddetto ‘ormone della felicità.
Sebbene sia vero che per stare veramente bene bisognerebbe mangiarne in quantità industriali, è anche vero che un cioccolatino ogni tanto può farci sentire meglio. Basta fare attenzione a non trasformare questo piccolo ‘trucco’ in una soluzione in cui rifugiarsi quando qualcosa non va.
Un recente studio svedese ha analizzato le virtù del cioccolato prendendo in esame 1.169 uomini e donne non diabetici che erano stati colpiti da un attacco cardiaco. A tutti i pazienti è stato chiesto di compilare un questionario finalizzato a fotografare la loro dieta abituale, lo stile di vita e il consumo di cioccolato negli ultimi dodici mesi. Nei tre mesi successivi alle dimissioni dall’ospedale i ricercatori hanno sottoposto a regolari controlli i pazienti e per un periodo di otto anni hanno seguito le loro sorti attraverso i registri nazionali di ricovero e morte.
Ebbene, dopo aver preso in considerazione fattori rilevanti come età, sesso, obesità, sedentarietà, fumo e livello di educazione, gli studiosi hanno concluso che chi consumava più cioccolato aveva maggiori probabilità di sopravvivere.
Come spiegato dagli autori dello studio su The Journal of Internal Medicine, il cioccolato potrebbe contribuire a ridurre il tasso di mortalità grazie all’azione dei flavonoidi, i preziosi antiossidanti di cui è ricco; gli studiosi, però, sottolineano che questi risultati sono il frutto di uno studio osservazionale e non di una ricerca che dimostra un rapporto di causa/effetto tra il cioccolato e il tasso di sopravvivenza.
Nonostante questo alimento sia ricco di sostanze importanti per la nostra salute, è comunque buona regola non lasciarsi prendere da un eccessivo entusiasmo nei suoi confronti. I flavonoidi, infatti, non cancellano grassi e calorie, che nel cioccolato la fanno da padrone. Il vero problema è dato dalle calorie: tante più se ne introducono e tanto minore risulta l’aspettativa di vita. L’eccesso, come tutti sanno, si associa al sovrappeso, che a sua volta è implicato nell’insorgenza di un numero impressionante di patologie. Dunque, cioccolato sì, ma con moderazione. Più libertà, come sempre, agli sportivi e a chi conduce una vita attiva, ma anche in questo caso non sono giustificati gli eccessi.

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