LAVORATORI “ESODATI” DALLE POSTE. LA CISL CHIEDE L’INTERVENTO DEL PREFETTO E DEL DEPUTATO NAZIONALE NINO MINARDO

L’Ust Cisl di Ragusa e la Federazione lavoratori poste Slp Cisl hanno diffuso, questa mattina, una lettera indirizzata al prefetto di Ragusa, Giovanna Cagliostro, e al deputato nazionale Nino Minardo avente ad oggetto il dramma che diverse famiglie di ex postali del nostro territorio vivono in questo inizio d’anno. Sono gli ex lavoratori di Poste italiane che, avendo aderito volontariamente ad una procedura di dimissioni incentivate dal servizio, si trovano dall’1 gennaio 2012 coinvolti, in maniera tragica, dalla manovra del Governo. La recente riforma delle pensioni in essa contenuta ha, infatti, stravolto a posteriori le condizioni di un contratto tra due soggetti giuridici (Poste italiane e lavoratori), facendo venire meno lo scopo dell’accordo stesso: l’accompagnamento alla pensione. “La conseguenza di tali disposizioni – scrivono il segretario provinciale Cisl Enzo Romeo e il segretario Slp Cisl Giorgio Giummarra – è da noi ritenuta una vera ingiustizia in quanto nega i requisiti per l’accesso alla pensione ed il sostegno economico per periodi che vanno da un minimo di 2 ad un massimo di 7 anni. Riteniamo che sia ancora possibile un autorevole intervento al riguardo del prefetto e del deputato nazionale per estendere anche a questi lavoratori le tutele previste per coloro che hanno sottoscritto accordi di mobilità prima della data della riforma. Per dovere e per opportuna conoscenza segnaliamo che in analoga situazione di ingiustizia si trovano un’altra decina di lavoratori ragusani esodati con effetto 31 dicembre 2009. Questa nostra iniziativa di informazione trova autorevole supporto da quanto affermato dal presidente Monti nella conferenza di fine anno dove ribadiva la necessità di risolvere queste situazioni di criticità”. Romeo e Giummarra chiedono a Cagliostro e Minardo di “intervenire nelle sedi parlamentari opportune con conseguenti proposte di iniziative di legge per correggere e sanare una situazione insostenibile economicamente e moralmente per le famiglie di questi lavoratori”. La Cisl auspica che in sede di approvazione del decreto “mille proroghe” la questione relativa ai colleghi “esodati” possa trovare idonea soluzione.

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