Modica: La fiaba come esperienza di vita ispira il Carnevale in Città Il connubio divertimento – crescita del bambino al centro di un dibattito

Il racconto tra Fiaba e Mito come strumento per la crescita responsabile di un processo di iniziazione alla vita per i bambini e per i ragazzi. La formula intramontabile e inossidabile che consente di confrontarsi e di leggersi nell’età evolutiva per spiccare il volo verso l’adolescenza e la maturità è stato il motivo di fondo del convegno tenutosi ieri sera nella sala Auditorium “S.Triberio” del Palacultura e organizzato dal Comune nell’ambito della manifestazioni del progetto “Nel Solco della Tradizione” in preparazione del Carnevale ( 21 febbraio p.v.) ma che in Città vivrà il suo momento il 18 e il 19 febbraio.
“Orchi e Orchesse Principi e Principesse” ovvero l’ombra e la luce nelle fiabe.
Questo è il tema lungo il quale dovrà maturare nelle scuole dell’obbligo, nelle associazioni e nelle parrocchie – ieri massicciamente presenti con propri rappresentanti anche di altri comuni – il progetto di una festa che è anche una ricorrenza e che attenderà le proposte di ognuno su quello che si vuole fare ( un canto, un mimo,una rappresentazione teatrale) nel contesto di un’ambientazione fiabesca che tenga conto della presenza di un bosco ( saranno gli studenti del Liceo Artistico della Città ad inventarsene uno) che si estenderà da Piazza Monumento sino a Piazza Corrado Rizzone. La sintesi è il simbolo con cui si costruisce la fiaba: dall’ombra delle paure, delle ansie, delle incertezze alla luce di un lieto fine dove l’ottimismo e la positività dell’epilogo riempie il senso e indica un indirizzo saggio per la scelta delle strade della vita.
L’amministrazione, con questa iniziativa, ha inteso coerentemente confermare questo connubio tra crescita intellettuale legata ala ricorrenza.
Così il prof. Antonio Sichera ci informa che il racconto è il rapporto strutturale con la persona perché questo coincide con la vita: siamo perché ci sono parole che ci raccontano.
E lungo questa traiettoria si sviluppano racconti specifici che sono la fiaba e il mito (paradigmi di ogni racconto) dove confluiscono sapienza e saggezza antica. La Fiaba è uno dei geni italiani ( bastano per tutti quelle scritte da Italo Calvino) strumento di iniziazione per bambini e giovani, ancora oggi attuale ed efficace, per aprirli al mondo.
Dunque la fiaba come linguaggio. La fiaba non si legge si racconta, insiste Marcella Fragapane ( una delle coordinatrici del progetto), perché attraverso il racconto con le stesse parole la fiaba mantiene un potere taumaturgico, rende il dialogo potente ed efficace e impone l’universalità di un linguaggio che diventa simbolo di un racconto che narra le peripezie dei bambini di fronte alle difficoltà della vita. Sono i travagli dell’anima che vanno trasmessi ai bambini per loro conoscenza e crescita. La fiaba diventa così il cibo per il nostro animo.
Ma a ben pensarci è sempre la vita che si esprime con un racconto. Giovanni Salonia, direttore dell’Istituto Gestalt e psicoterapeuta, non ha dubbi. Anche il movimento dei Forconi, oggi di attualità, avrà di che raccontare in futuro ai figli di chi partecipa alla protesta. In quel racconto c’è un pezzo di vita trascorsa in un particolare contesto. Perché il racconto è legato fortissimamente alla vita della persona. E’ meglio ancora le fiabe che intrigano perché parlano di noi con un inizio, con un attraversamento e una fine che da il senso del tempo: è l’apprendimento di un’esperienza che ci racconta il brutto e il bello, il cattivo e il buono e costruisce il filo che lega il bambino a tutte le cose.
La fase di preparazione del Carnevale coordinata dalla dirigente scolastica, dr. Concetta Spadaro, vivrà altri momenti organizzativi e il convegno, assente l’arch. Filippo Cannata light designer del “Canto di Luce” che anche in questa occasione sarà della partita, di ieri ha aperto il cantiere sul quale bisognerà lavorare alacremente.
Il Sindaco, Antonello Buscema e l’assessore alla Cultura, Annamaria Sammito, presenti al convegno, hanno dichiarato la loro soddisfazione per la larga presenza di docenti, dirigenti scolastici, responsabili di associazioni e parrocchie perché anche questo evento parte dal basso e viene costruito dal basso assecondando vocazioni ed esperienze sul tema scelto per il prossimo Carnevale. Una libertà di scelta che vuol dire partecipazione ad un progetto importante per i bambini di questa Città.

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