IL POLO COMMERCIALE DI MODICA NON ALZA LE SARACINESCHE E SARA’ IN STRADA CON “FORZA D’URTO”. La riflessione di Ballarò

La consapevolezza che le manifestazioni ancora in essere non rappresentano la protesta di singole categorie di lavoratori, bensì il diffuso dissenso a decennali comportamenti politici miopi ed inesistenti progetti di crescita che sempre più penalizzano tutti i settori delle attività produttive, ha fatto decidere al direttivo del Polo commerciale di non aprire i loro negozi e stare sulla strada a manifestare con questo movimento che in cinque giorni ha messo in ginocchio l’intera Regione.
Una decisione che va certamente elogiata per la sensibilità ch’essa mostra e che appare in controtendenza rispetto alle iniziative già annunciate di molti imprenditori siciliani che avvieranno procedure di risarcimento al movimento organizzatore della protesta per i danni economici subiti.
Ma è anche una risposta chiara ed inequivocabile al Presidente degli industriali siciliani che vede infiltrazioni mafiose tra le fila dei manifestanti, offendendo l’intelligenza d’un intero popolo e strumentalizzando la legittimità delle istanze dei manifestanti.
Da domani, gli autotrasportatori romperanno le fila della protesta, accogliendo l’invito del Governatore Lombardo e ponendosi in uno stato di attesa rispetto alle promesse fatte, mentre i forconi capitanati dal loro leader Mariano Ferro, continueranno a tenere viva l’attenzione del popolo siciliano e delle Istituzioni con la loro presenza in diversi presidi dell’isola.
Nessuno oggi sa quali risultati concretamente produrranno queste cinque giornate di lotta, si sa invece da parte di tutti che la Sicilia non intende più subire le angherie del passato e che al prossimo fischio per un’eventuale altra protesta, il popolo sarà ancora più compatto per rivendicare qualcosa che lo faccia vivere più dignitosamente.
Ora tutti sappiamo che i siciliani hanno deciso d’uscire da un antico torpore; chi deve, faccia prima che s’inneschino ulteriori e forse più pericolosi processi di sommosse popolari che hanno sempre delle potenzialità di pericolo sociale.

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