Allevatori alla sbarra. Modica, udienza a loro favore

Punti a vantaggio per gli imputati, nell’udienza davanti al giudice monocratico del Tribunale di Modica, Antongiulio Maggiore, nella quale due allevatori modicani sono accusati di avere sottratto cose sottoposte a sequestro dalla polizia. Il magistrato ha, infatti, escusso uno dei veterinari chiamati in causa nell’inchiesta. Il professionista ha detto di non sapere nulla della vicenda per cui è chiaro, secondo quanto sottolinea l’avvocato Giuseppe Pellegrino, difensore dei due imputati, Raffaele Incontruscieri, 63 anni e Rosaria Bellaera, 59 anni, gli accertamenti e l’identificazione dei bovini sarebbe stata effettuata solo attraverso i rilievi fotografici. Nel fascicolo, nei fatti, non è stata accertata la presenza del verbale di sequestro da parte dei veterinari che sarebbero intervenuti. I due allevatori avevano in custodia giudiziale cinque bovini, tre mucche e due vitelli, sequestrati nel corso di un’operazione, il primo luglio 2007. Nel mese di marzo di due anni dopo, fu effettuato un riscontro ma degli animali praticamente ne trovarono solo uno, poi dissequestrato, poiché gli altri quattro erano stati già macellati nonostante la restrizione. Si trattava di bovini che erano stati ritenuti provento di ricettazione probabilmente frutto di un abigeato nelle campagne modicane. Il magistrato ha dichiarato chiuso il dibattimento e ha rinviato per la discussione e la sentenza al prossimo tre febbraio.

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