Faceva l’agente segreto nei negozi di Pozzallo. Ora farà l’imputato in Tribunale

Fa l’agente segreto ma si fa scoprire. Ora per lui suono guai con la giustizia. Si sarebbe, infatti, presentato come agente dei servizi segreti per ottenere “benefici”, sconti dai commercianti dove si recava per fare acquisti, a Pozzallo. La Procura della Repubblica di Modica ha, ora, emesso nei suoi confronti il decreto che dispone il giudizio. Si tratta di S.M, 48 anni, originario di Augusta ma domiciliato a Scicli, accusato di sostituzione di persona, possesso di documenti falsi e di segni distintivi contraffatti. Secondo le indagini, dirette dal Sostituto Procuratore, Gaetano Scollo, e coordinate dal Procuratore Francesco Puleio, l’uomo si sarebbe falsamente accreditato come appartenente ai servizi segreti quando si presentava presso i negozi. Il quarantottenne, secondo l’inchiesta, deteneva illecitamente, e la portava all’interno del portafogli, una placca metallica a forma di scudo di colore blu con la scritta “Polizia Giudiziaria” all’estremità, raffigurante al centro una spada. Nella parte superiore c’era la dicitura “Lex”, nonché una divisa completa composta da giacca, pantaloni e cravatta della Marina Militare di colore blu, sul bavero della stessa due stellette militari e gradi di ufficiale superiore collocati sulle maniche(è stata rinvenuta dalla Guardia di Finanza di Pozzallo nell’abitazione di Donnalucata). L’indagato, anche esibendo la placca metallica, avrebbe indotto in errore diversi soggetti, presentandosi falsamente con il nome “Andrea” e qualificandosi, contrariamente al vero, come appartenente alla Guardia di Finanza, o ai Servizi Segreti, all’Aeronautica e alla Marina Militare e/o alla Capitaneria di Porto, onde ottenere credibilità ed affidabilità e acquisire rapporti confidenziali di fiducia e di amicizia utili per potere richiedere favori ed agevolazioni di vario genere alle persone di volta in volta contattate. Come del resto è accaduto con F.S., socio di un esercizio per la vendita di motocicli, al quale aveva chiesto in prestito mille euro, senza ottenerlo, con L.A., titolare di un negozio di calzature, dal quale aveva ricevuto la somma di venti euro, non restituita, e con C.R., proprietario di un negozio di nautica. I fatti sarebbero avvenuti in data antecedente allo scorso quattro novembre.

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