PIANETA DISTANCE, RESIDENZA UFFICIALE DI POLITICI ED ISTITUZIONI. La riflessione di Ballarò

Molti italiani, ancor di più molti siciliani, pensano da tempo che tra il popolo e le loro esigenze e la classe politica, compresa quella che occupa le Istituzioni, esista una distanza che rende utopistica la soluzione d’ogni problema che riguarda i cittadini comuni. Le manifestazioni dei giorni scorsi e quelle ancora in atto, confermano tale tesi; basta avere ascoltato alcune dichiarazioni che la stampa e la televisione ci hanno riportato. Il Presidente della Regione siciliana, in un collegamento televisivo con i leader della protesta,nei giorni scorsi ha dichiarato di condividere le ragioni che li avevano indotti ad incrociare le braccia e che la protesta, per la rilevanza della partecipazione,lo poneva, nell’interlocuzione che avrebbe cercato con il Governo centrale, in una situazione di maggiore forza. Se non lo avessi sentito personalmente, avrei avuto qualche difficoltà a credere che il massimo rappresentante istituzionale della Regione Sicilia abbia potuto affermare una cosa del genere !
Le imprese che operano nell’autotrasporto e le aziende agricole siciliane, vivono uno stato di crisi permanente da oltre dieci anni;molti imprenditori sono falliti, altri sono in procinto di farlo,qualcuno si è suicidato.In tutto questo tempo, nessuno aveva comunicato all’onorevole Lombardo che la Sicilia stava sprofondando ?
Se non fosse stato informato, è perché il Palazzo in cui vive si trova ad una distanza che non consente di percepire le problematiche della popolazione; se invece avesse avuto consapevolezza della grave situazione siciliana e non l’ha affrontata, è perché del popolo e dei loro problemi, chi lo ha preceduto, chi è ancora in carica e chi gli succederà, ha ben altri interessi da curare piuttosto che risolvere le situazioni che determinano l’impoverimento del popolo. Una volta, eravamo convinti che la politica significasse servizio al popolo, individuazione e soluzione dei problemi della gente,oggi prendiamo atto che per risolvere un problema della gente, bisogna prima aspettare che questa s’imbufalisca e blocchi 5 milioni di persone, creando inevitabili disagi e perdite economiche che sarebbero evitabili solo con una più corretta concezione del fare politica. Viviamo in una Regione che da oltre 60 anni non applica lo Statuto, forse per incapacità o per sudditanza politica al Governo centrale. Affermare che le manifestazioni di piazza conferiscono maggior potere di contrattazione a chi governa questa bistrattata isola, è davvero troppo !

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