La protesta degli autotrasportatori. Lettera del sindaco di Modica

“Un sindaco, un politico che si ritiene tale, ha come suo primo dovere quello di ascoltare. E questo dovere, pratico e morale, si fa ancor più forte di fronte ad un Movimento come quello della protesta Forza d’Urto, nel quale si coagulano tante forme di disagio sociale. Rispondere, mediare, incanalare questo disagio, individuando soluzioni concrete, credo che sia il compito principale per la politica e per chi, come me, la rappresenta a livello pubblico e istituzionale”.
Il sindaco di Modica, Antonello Buscema, torna a parlare sulla protesta degli autotrasportatori, chiarendo la sua posizione in questa vicenda.
“Da sindaco di Modica, nella serata di martedì 24 – dice – ho aperto le porte della Casa Comunale e, nell’Aula del Consiglio, ho invitato al confronto i miei colleghi amministratori e i rappresentanti del Movimento dei Forconi.
L’ho fatto – dopo aver trascorso con i manifestanti, nei loro presidi, parecchie ore nel corso di quest’ultima lunga e difficile settimana – animato dall’idea e dalla buona intenzione di alzare a un livello “istituzionale” le rivendicazioni della protesta, in modo che le legittime istanze del Movimento e dei cittadini che in esso si riconoscono, possano quanto prima trovare un piattaforma politicamente perseguibile, cioè incanalata nell’alveo di un percorso democratico e scevra da sterili derive estremiste.

Per questo posso dire, senza tema di smentita, che quell’assemblea sia stata per tutti una serata utile e proficua. Sia per i dimostranti che, lontano dalla strada e senza causare disagio (come avvenuto nei giorni scorsi), hanno trovato qualcuno disposto ad aiutarli e ad ascoltare il loro sfogo, generato da un malessere profondo, diffuso e dalle radici lontane. Sia per i politici presenti (consiglieri, assessori, il Presidente del Consiglio comunale di Modica, il sindaco di Ispica, Piero Rustico): insieme, abbiamo avuto la possibilità di comprendere e, in alcuni casi, condividere le rivendicazioni dei manifestanti.
Nel corso dell’incontro, abbiamo anche focalizzato quali siano i punti su cui concentrare l’attenzione (la Serit e il caro carburante, in primis), individuando chiaramente chi sono i soggetti a cui vanno poste le rivendicazioni e ho quindi invitato i rappresentanti del movimento a scegliere, insieme, il metodo più percorribile e praticabile con cui farlo.

In queste ore che seguono al vertice tenutosi a Palazzo Chigi, tra il Presidente della Regione, Raffaele Lombardo, e il premier Mario Monti, apprendo anche dell’insoddisfazione del Movimento dei Forconi nei confronti degli esiti dell’incontro romano, che dovrebbe consentire l’apertura, a giorni, di un tavolo tecnico sulla piattaforma di rivendicazioni, a cominciare dalle accise e dal costo della benzina.

E allora ritengo opportuno ribadire oggi, pubblicamente, quanto già dichiarato durante l’incontro di martedì: nessuno si illuda che le acque possano calmarsi, rinviando a provvedimenti di là da venire. E se anche questo avvenisse, sia chiaro che sarebbe solo come mettere la polvere sotto il tappeto. Anche perché la spinta dirompente delle proteste non può continuare all’infinito.
Da parte mia, da primo cittadino e leader del Pd di Modica, città che più di altre ha vissuto momenti di altissima tensione e subito gravissimi disagi sociali e danni economici molto alti, mi ripropongo di continuare ad assolvere a quel ruolo a cui ogni politico serio dovrebbe puntare: ascoltare, mediare, chiedere e incalzare, perché ai manifestanti sia offerto un metodo utile (democratico e responsabile) per tenere alta la tensione sulla protesta e sui motivi che la reggono. Motivi che esigono risposte certe e definite da parte di chi ha il potere e il dovere di intervenire per risolvere i nodi della piattaforma di richieste avanzate. Solo così si potrà evitare che le manifestazioni diventino nuovamente, e fortemente, invasive nei confronti del tessuto socio economico del territorio.
Questo infatti è il compito per chi fa politica e che spesso viene giustamente accusato di essere troppo lontano dal vivere quotidiano della gente: sapere leggere i disagi di questa gente e dare risposte chiare e concrete.

Con la consapevolezza del mio ruolo, e delle aspettative riposte in me e nella classe dirigente che con me ha condiviso questo metodo di ascolto, mi preoccuperò di verificare al più presto personalmente con il Presidente Lombardo quali soluzioni sono effettivamente percorribili di concerto con il Governo nazionale e quali di queste si possono invece trovare già in sede regionale, impegnando su questo anche i parlamentari del territorio”.

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