Modica, infermiere ai domiciliari. Il 31 gennaio udienza davanti al “Riesame”

Della vicenda giudiziaria legata all’arresto dell’infermiere dell’Ospedale Maggiore, Vincenzo Giummarra, 47 anni, si occuperà il prossimo 31 gennaio il Tribunale del Riesame di Catania. L’avvocato Enzo Cavallo, che assiste l’uomo, chiederà l’annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari già convalidata dal Giudice per le Indagini Preliminari di Modica, Sandra Levanti, dopo che l’uomo si era avvalso della facoltà di non rispondere, ma solo per la detenzione di sostanze stupefacenti ovvero le medicine dopanti che gli erano state rinvenute a casa, ma non aveva convalidato per il reato di peculato, per il quale è stato, invece, denunciato a piede libero com’è stato per il suo collega, ma di diverso reparto dell’Ospedale Maggiore, V.F., 54 anni, siracusano d’origine ma residente a Modica, trovato, in casa, con medicine ospedaliere, dal Malox alla Tachipirina al Matrifen. Pare che abitudinariamente i due svolgessero attività infermieristica privata dopo le ore di lavoro, remunerata. Sarebbe stata la denuncia circostanziata, pare di un collega, a fare scattare l’inchiesta svolta dai carabinieri e che portò all’arresto di Giummarra. Nella sua abitazione di Modica Alta furono trovate ventisette confezioni di medicinali a uso esclusivo ospedaliero alcune delle quali, inserite tra i medicinali disciplinati dal DPR 309/’90 (tabella II – sezione D)assimilabili a vera e propria sostanza stupefacente(eroina e cocaina)se il loro uso trascende quello medico. Sequestrati, altresì, decine di fiale per prelievo di sangue e un contenitore per trasfusioni sanguigne ancora intriso di sangue. L’uomo, intanto, è stato ufficialmente sospeso dal posto di lavoro con un provvedimento conseguenziale dell’Asp Ragusa.

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